Il nostro racconto parte dall’Abruzzo. Da Chieti. Più precisamente dal Tribunale della città teatina in cui c’è stato il riverbero del caso Palamara. E poi c’è l’eco del grande protagonista del nostro Paese: il conflitto d’interessi mai istituzionalizzato ma che è accettatto di buon grado in tutti i settori. Anche nella giustizia.
Il 27 luglio 2018 Guido Campli viene designato dal Consiglio superiore della magistratura al vertice dell’ufficio giudiziario di Chieti al posto di Geremia Spiniello. Il nuovo presidente del Tribunale di Chieti, pescarese, proveniva dalla Corte d’Appello di Ancona e durante la sua carriera è stato, fra l’altro, giudice nei Tribunali di Vasto (Chieti) e di Pescara.
Il nome di Guido Campli esce anche nelle famose intercettazioni di Luca Palamara. Quando, ad esempio, nei dialoghi tra Palamara e Valerio Fracassi emerge il peso dell’ex capo del Csm Giovanni Legnini. E che proprio nella sua città natale riuscì a portare Francesco Testa e a scegliere anche il presidente del tribunale, Guido Campli. Fatto che suscitò non poche polemiche tra i colleghi che gridarono allo scandalo.
I movimenti della Giustizia
Per capire di cosa si parla bisogna sapere che l’assegnazione di un posto dirigenziale di una Procura o un tribunale può essere come una partita a scacchi. Bisogna stare attenti alle proprie mosse, avere una strategia precisa e spostare le pedine ai posti giusti. Può anche succedere, che per vincere la partita, serva sacrificare un proprio pezzo. Proprio Guido Campli appare tra quelli che chiamarono Palamara per sapere se revocare o meno la propria candidatura all’epoca delle nomine.
Siamo a settembre del 2017. La quinta commissione del Consiglio superiore della Magistratura si occupa degli incarichi direttivi e semidirettivi. Il voto finale arriva in seduta plenaria. Nel 2017 il presidente della Quinta commissione è Luca Palamara. Il primo settembre 2017 il magistrato Guido Campli scrive a Palamara:
“Buon pomeriggio, Luca. Oggi scade il termine per la revoca ordinaria anche di Pres CdA AN (Presidente Corte di Appello Ancora, nrd) e Trib CH (Tribunale Chieti, ndr). Mario D’Aprile già si annuncia certo per il primo. Se è così, Luigi Catelli ripiegherebbe per il secondo e per me si fa dura. Hai qualcosa in mente e cosa posso fare io. Ciao. Grazie”.
Il consigliere del Csm risponde:
“Caro Guido nessuno può sentirsi primo. Io porterò Catelli ad Ancona ovviamente cercando sponde”.
Il quadro presentato da Campli sembra proporre tre candidati per due soli posti direttivi. Il primo è D’Aprile, che per molti anni è stato alla guida della procura di Ancora. Il secondo è Catelli da dodici anni all’Aquila. Il terzo è infine Campli, all’epoca alla Corte d’Appello di Ancona. Il giorno della votazione Palamara scrive a Campli:
“Grande Guido giovedì ti voto”.
Ma il plenum salta, e per questo motivo il magistrato chiede al consigliere se ci siano “problemi”. “Qualcuno da parte di Area”, gli risponde Palamara. “Ok. A risentirci”, dice Campli. E i due si salutano.
Il 19 luglio arriva il verdetto.
“Quanto mi vuoi bene? – dice Palamara – Voglio fare amichevole all’Angelini”. Palamara, grande appassionato di calcio e numero 10 della nazionale magistrati, fa riferimento allo stadio comunale “Guido Angelini” impianto sportivo della città di Chieti, dove Campli sarebbe andato a dirigere il tribunale. “Dipende da quanti voti abbiamo”, risponde Campli.
“È fatta!!! 5 voti Campli 1 astenuto”, dice Palamara. “Grazie ancora” dice Campli. Guido Campli è oggi presidente del tribunale di Chieti. Luigi Catelli è il presidente della Corte d’Appello di Ancona.
Il fratello del giudice
Il presidente del Tribunale di Chieti ha anche un fratello avvocato: Davide Campli. L’avvocato è un professionista di alto livello e su cui non ci sono ombre sulla sua pregevole e cristallina attività. L’avvocato Campli ha due incarichi legali da parte del Comune di Francavilla al mare (Ch). Lo stesso Campli, tra l’altro, è stato anche assessore al Comune di Chieti: Urbanistica, Contenzioso, Patrimonio, Statuto e Regolamenti Comunali.
La cosa interessante, e che sicuramente non costituisce reato, è il fatto che l’avvocato Campli tra gli incarichi ricopre anche quello di patrocinatore delle cause del Comune di cui è stato assessore. Non solo. Campli è delegato alle vendite immobiliari proprio presso il Tribunale di Chieti.
Il nome di Campli appare, tra l’altro, in un documento del Ministero della Giustizia – Tribunale di Chieti – contestualmente alla vendita di un lotto di un’intera proprietà. E, infatti, in un altro documento in nostro possesso il Tribunale ordinario di Chieti avvisa:
“che il giorno 25 MAGGIO 2021 alle ore 12:00 si procederà alla VENDITA SENZA INCANTO CON MODALITÀ TELEMATICA ASINCRONA ai sensi dell’art. 570 s.s. c.p.c. e art. 24 D.M. n° 32/2015, dei beni immobili.”
La firma è quella dell’avvocato Campli.
Secondo il disposto dell’art. 18 O.G., i magistrati giudicanti o requirenti delle Corti di Appello o dei tribunali non possono appartenere ad uffici giudiziari nelle cui sedi risultino parenti fino al secondo grado o affini in primo grado iscritti negli albi professionali di avvocato.
Anche questa è giustizia.
di Antonio Del Furbo
antonio.delfurbo@zonedombratv.it