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Gianni Chiodi ha chiarito tutto

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Per due ore Chiodi ha spiegato la verità su quanto accaduto. Ha mostrato documenti, ricevute e biglietti. Tutto alla luce del sole.


IL BIGLIETTO PER MIA MOGLIE L’HO PAGATO IO

Chiodi ha chiarito la vicenda relativa al biglietto aereo per Washington della moglie, che avrebbe pagato con fondi regionali, stando alla ricostruzione della Procura di Pescara. “Sarebbe stata legittimata” ad andare con lui a Washington, nel 2009, “con costi a carico della Regione”, “perché era invitata con me, come consuetudine in occasioni di rappresentanza di questo livello”, ha specificato il governatore. Il costo del biglietto in business class è stato di 2.800 euro. La riunione era “dell’assemblea annuale dell’associazione degli italo americani negli Stati Uniti” e parteciparono anche Hillary Clinton e Nancy Pelosi, che era la terza carica dello Stato, e per l’Italia c’era anche il capo della polizia, Manganelli. Ricordo a tutti che ero “relatore e ospite d’onore” ha aggiunto ancora il presidente Chiodi. “Fui proprio io a parlare di inopportunità per la Regione  di dover sopportare il costo del biglietto di mia moglie, pur avendone diritto”ha precisato. “Pagai, quindi, di tasca mia chiedendo di intestare la fattura a me”. Chiodi ha esibito alla Procura copia della corrispondenza intercorsa tra la sua segreteria e l’agenzia di viaggi per la richiesta dei due biglietti aerei con fatture diverse (cioè una fattura per la Regione per il suo volo e una fattura a suo nome per il volo della moglie), le note contabili della Regione, la copia del bonifico bancario dal suo conto personale a favore dell’agenzia per pagare il biglietto della moglie, la documentazione che attesta l’avvenuto incasso da parte dell’agenzia del bonifico effettuato dal suo conto corrente, sempre per il biglietto della moglie. “L’agenzia ha agganciato il pagamento avvenuto con carta di credito a quello di mia moglie mentre il mio bonifico personale è stato agganciato al mio biglietto”.

IN HOTEL IN DUE ED ECCO LA RICEVUTA 

“Sono accusato di aver indotto in errore, con artifici e raggiri, i funzionari della Regione, esibendo la ricevuta e omettendo di specificare l’utilizzo della camera con un’altra persona”, ha spiegato riferendosi alla notte passata all’hotel Sole di Roma con la Consigliera Marinelli – . Ho trasmesso agli uffici competenti della Regione la ricevuta fiscale dell’hotel Sole attestante inequivocabilmente il soggiorno di due persone. Sulla fattura c’è scritto “pax due”, cioè due persone, quindi non ci sono stati artifici e raggiri per ottenere un rimborso indebito, anche se solo in parte. Gli uffici regionali erano stati posti nella condizione di conoscere la circostanza della presenza della seconda persona”.

“I FONDI DELLA REGIONE SONO STATI USATI SOLO PER INTERESSI PUBBLICI”

Il capo di imputazione più grave per Chiodi è quello per peculato e truffa. La cifra contestata al presidente sarebbe di 29mila euro, riferite alle 184 missioni che gli vengono contestate. La dicitura “incontro istituzionale è una prassi consolidata in Regione Abruzzo da 20 – 30 anni” e comunque il presidente ritiene di essere “stato in grado di ricostruire facilmente sia quelle all’estero che quelle in Italia”, consegnando la relativa documentazione alla Procura per il “99 per cento” dei viaggi. La procura si è concentrata sulla dicitura ‘incontro istituzionale’ riferito al registro regionale. “Ho avuto una lunga serie di rapporti istituzionali recandomi a Roma per circa 300 volte e sempre per fini istituzionali” ha detto Chiodi. Ricordiamo che ha quattro incarichi: presidente della Regione, commissario per la ricostruzione, commissario per la sanità e vice presidente dell’assembla delle Regioni d’Europa. “Ho chiesto il rimborso di 69 pasti su 197 missioni, cioè un terzo dei pasti che avrei potuto chiedere se il mio scopo fosse stato quello di caricare sulla Regione delle spese false. Se invito qualcuno a pranzo il conto rientra nelle spese di rappresentanza”. Poi ha ricordato, come riferito da Zone d’Ombra Tv, che il telefono e la bolletta e a completo carico suo. 

BERLUSCONI:”CHIODI CANDIDATO ALLE REGIONALI”

Il presidente si è detto pronto ad affrontare una campagna elettorale per dire a tutti gli abruzzesi cosa è stato fatto per l’Abruzzo. Proprio Berlusconi, che in questi giorni Chiodi ha sentito al telefono, gli ha rinnovato la fiducia. “Siamo un gruppo di lavoro che ha lavorato bene in questi anni” ha aggiunto il presidente.

“NON HO ASSOLUTAMENTE FAVORITO LA MARINELLI”

Riguardo la relazione avuta con la consigliera di parità Chiodi ha ribadito di non averla favorita in nessun modo nemmeno per l’incarico ricevuto dal Governo Berlusconi, per la realizzazione di un centro poliedrico per le donne, dopo il terremoto del 2009 a L’Aquila. La decisione è stata presa dal ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna destinando i fondi del ministero alla consigliera. Tali fondi ammontavano a tre milioni di euro: uno e mezzo andava gestito dalla consigliera di parità, come soggetto attuatore, e un milione e mezzo dalla Curia, tramite il commissario (che era Chiodi ma assicura di non aver mai deciso da solo su questi aspetti). La scelta di affidare alla Curia parte dei fondi è stata prettamente politica. 

Per ciò che riguarda l’assunzione della sorella di Letizia Marinelli ha detto:”Da sempre, per legge, gli assessori hanno diritto ad avere uno staff di segreteria di natura politica”, ha commentato Chiodi, e l’individuazione dei componenti di queste segreterie avviene “per via fiduciaria”. “C’e’ discrezionalita’ nella scelta e io non sono intervenuto” sull’assessore Carpineta in favore della sorella della consigliera di parita’, ha garantito il presidente, spiegando anche che questi contratti decadono con gli assessori e quindi non si tratta di “assunzioni”.

Antonio Del Furbo

 


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