“Doveva essere la riforma epocale dei concorsi universitari, da sempre pilotati e gestiti dai baroni a loro piacimento: invece si è rivelato l’ennesimo fallimento targato Gelmini e sottoscritto anche dai successori, Profumo e Carrozza”. È duro il parlamentare abruzzese dopo aver scovato il trucco dei concorsi pubblici.
“Doveva essere la riforma epocale dei concorsi universitari, da sempre pilotati e gestiti dai baroni a loro piacimento: invece si è rivelato l’ennesimo fallimento targato Gelmini e sottoscritto anche dai successori, Profumo e Carrozza”. È duro il parlamentare abruzzese dopo aver scovato il trucco dei concorsi pubblici.
L’Onorevole Vacca ricevette a gennaio scorso una lettera in cui c’erano i nomi di 40 candidati che avevano partecipato ad un concorso per docenti. Di questi, 37 sono stati poi effettivamente promossi in Diritto Costituzionale. Tra i nomi anche l’assistente di stadio del giudice della Corte costituzionale, Giuliano Amato.
“Il 17 gennaio ho messo nero su bianco – scrive Vacca – i nomi che mi erano stati segnalati come si vede dall’elenco con data certa timbrata all’ufficio postale”. Ha poi aggiunto:”Il 6 febbraio (20 giorni dopo il mio elenco, e quasi due mesi dopo aver ricevuto la segnalazione) finalmente escono i risultati; ebbene, su 40 nomi segnalati 37 corrispondono”. Vacca ha poi fatto un po’ di storia sull’argomento:”A luglio, dopo la denuncia di un commissario europeo e dopo alcune indagini giudiziarie che colpirono anche i docenti universitari ‘saggi’ di Letta, chiedemmo in un question time alla svampita Ministra ‘del giorno dopo’ Carrozza di prendere provvedimenti, ma la sua risposta fu disarmante e assurda. Secondo il Ministro tutto sta procedendo bene, tanto che a dicembre ho ricevuto una segnalazione dei vincitori di un concorso… ancora in corso, diritto costituzionale! Pratica a quanto pare molto diffusa! Certo che sapere chi vincerà un concorso molto tempo prima che i commissari pubblichino i risultati non denota una grande correttezza delle procedure…”.