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Geopark: la Procura sequestra documenti al Comune per i lavori nelle Gole di Fara San Martino

Fara San Martino: la Procura sequestra i documenti per i lavori nel Geopark

Stamattina sono arrivati i carabinieri e gli uomini della Procura nell'ufficio tecnico del Comune per sequestrare documenti per i lavori nel Geopark

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Gli uomini della Procura e i carabinieri stanno sequestrando le carte riguardanti i lavori in esecuzione nelle Gole di Fara San Martino.

Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi nella città abruzzese insistono le gole riconosciute territorio facente parte della “Majella Geopark”. La Regione Abruzzo ha concluso una “Convenzione per l’affidamento delle funzioni di soggetto attuatore” con il Comune, con l’obiettivo della “Messa in sicurezza strada Vallone Santo Spirito”. Costo totale dell’operazione: 210mila euro.

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I lavori, però, non terrebbero conto dei vincoli del Geoparco. Infatti si stanno realizzando lavori di messa a dimora di un numero imprecisato di scale e scaloni con travertino e breccia e/o calcestruzzo, con posa di ulteriori materiali legnosi e/o ferrosi, e con una previsione progettuale di apporre addirittura una ringhiera e una pensilina per circa 230 ml, lungo tutto il costone.

Come se non bastasse, è arrivata anche una ruspa per sbancare le Gole.

I mezzi meccanici hanno demolito speroni rocciosi proprio per fare posto a una scalinata addossata alla parete rocciosa. “Praticamente come buttare giù le colonne dei Fori Imperiali per fare più spazio ai turisti ed evitare assembramenti per il Covid!” commenta il Coordinamento per la Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo (TU.VI.VA.). “A questo punto anche il Corno Grande potrebbe essere capitozzato perché troppo impervio? Oppure potremmo farci direttamente delle scale mobili, se passa questo concetto”.

I rischi

È evidente che il percorso resterà sotto una parete permettendo l’aumento dei flussi anche con persone non equipaggiate per la montagna, aggravando i rischi. In ogni caso sfregiare il bene per permetterne la fruizione è incredibile. Ci chiediamo come sia possibile, anche per l’impatto paesaggistico enorme di una dei più noti paesaggi appenninici, con le pareti bianche dello sbancamento recente, che un tale intervento possa aver visto l’autorizzazione della Soprintendenza (se esiste).

Valutazione di Incidenza Ambientale

“Abbiamo anche cercato l’obbligatoria Valutazione di Incidenza Ambientale, di competenza comunale, ma sull’albo pretorio del Comune non siamo riusciti a trovarla. Esiste? Neanche il Parco la cita nel suo nulla osta nonostante la Valutazione, derivante addirittura da direttive comunitarie, per granitica giurisprudenza debba ovviamente precedere qualsiasi decisione finale dell’ente” spiega il Coordinamento.

Legge quadro sui parchi

L’altro aspetto da tenere in considerazione è che la Legge quadro sui Parchi vieta, senza deroghe, l’alterazione del paesaggio e delle rocce di un Parco nazionale. Nè il Piano del Parco, pure richiamato nel nulla osta dell’ente, potrebbe superare queste sacrosante norme di tutela.

I lavori
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