La sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti ha stabilito, dopo quasi un decennio, che lo spostamento del G8 dalla Maddalena all’Aquila non provocò danni ai conti pubblici.
“Otto anni per stabilire che lo spostamento del G8 dalla Maddalena all’Aquila, deciso dopo il terremoto che nel 2009 ha colpito l’Abruzzo, non ha causato danni alle finanze dello Stato. E che, per questa ragione, non ci sono responsabilità dell’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso e del suo fidato collaboratore Angelo Borrelli, fautori dell’operazione”.
“Anche questa vicenda giudiziaria – precisa Bertolaso – come le altre che mi hanno riguardato e che si sono concluse nello stesso identico modo, non doveva neppure iniziare. Non solo non vi è stato alcun danno all’Erario, ma è emerso in tutta evidenza come avessi voluto tutelare il bene comune e sia stato legittimo e conforme agli interessi dello Stato, al punto che la Corte ha voluto riconoscermi un indennizzo economico per gli otto anni di gogna mediatica”.
La Corte, presieduta da Antonio Ciaramella, ha liquidato 7 mila euro a testa per le spese di difesa.
Una decisione che arriva a 8 anni dalla citazione della Procura regionale della Corte dei Conti, per fatti risalenti a 12 anni fa. Ci fu un lodo arbitrale sottoscritto nel 2014 che aveva chiuso il contenzioso ma che era stato impugnato.
La vicenda
Tutto ruota intorno alla concessione alla Mita Resort Srl del complesso di aree demaniali sull’isola della Maddalena. Proprio lì, nel 2009, si sarebbe dovuto tenere il vertice del G8. All’origine del caso un affidamento trentennale per gestire ricettività alberghiera, porto turistico, ex Arsenale ed ex ospedale militare.
Il 23 aprile 2009 il Consiglio dei ministri, guidato da Silvio Berlusconi, decide di spostare il G8 nelle aree colpite dal sisma del 6. “Con Mita si rinegoziano i rapporti: 40 anni di concessione a fronte di 31 milioni di una tantum e non più 41”, spiega Il Messaggero. La Corte dei Conti, dunque, ipotizza due danni erariali: il primo derivante dal ribasso, il secondo, in capo al solo Bertolaso, dalla mancata redditività degli investimenti effettuati nell’aggiudicazione del complesso dell’ex Arsenale, quantificandola in più di 16 milioni. “Accuse cadute: con la transazione la Mita ha avuto 21 milioni per le spese sostenute e la Regione Sardegna è tornata in possesso del compendio”.