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Fuga di notizie su Caputi: la Procura di Perugia apre il fascicolo

Fuga di notizie su Caputi: la Procura di Perugia apre il fascicolo

La Procura di Perugia indaga sulla fuga di notizie sul caso Caputi. Scontro aperto tra governo, magistratura e intelligence.

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Lo scontro tra magistratura e governo si infiamma.

Fuga di notizie su Caputi: la Procura di Perugia apre il fascicolo. Non è più un’ipotesi: la Procura di Perugia ha aperto un’indagine sulla fuga di notizie che ha svelato l’accesso alla banca dati Punto Fisco da parte di agenti dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) nei confronti di Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni. La notizia, che sarebbe dovuta rimanere segreta, è finita nelle mani della stampa dopo essere stata allegata agli atti di un’altra inchiesta che vedeva coinvolti alcuni giornalisti.

Il cuore del caso: chi ha spiato Caputi?

L’indagine, partita da un esposto del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), si concentra su almeno tre interrogazioni effettuate su Punto Fisco dagli agenti dell’intelligence interna. A raccogliere la denuncia è stata la Procura di Roma, che ha chiesto chiarimenti all’Aisi. In risposta, il direttore dell’agenzia, Bruno Valensise, ha inviato un documento classificato come “riservato”, ritenendo di aver adempiuto agli obblighi di trasparenza.

Ma qui la faccenda si complica: secondo la legge 124 del 2007, la Procura avrebbe dovuto gestire le informazioni con cautele specifiche, garantendo il diritto delle parti a prenderne visione senza però poterle estrarre. Eppure, il contenuto dell’informativa è trapelato, rimbalzando sui media e generando il caos.

Procura di Perugia in azione: iscrizione a registro e il ruolo della riforma Cartabia

La competenza a indagare su possibili reati che coinvolgano magistrati romani spetta alla Procura di Perugia, che ha quindi iscritto l’esposto del Dis nel proprio registro. A sottolinearlo è stato il procuratore Raffaele Cantone, che in una nota ufficiale ha spiegato come l’iscrizione sia avvenuta in rigoroso rispetto dell’articolo 335 cpp, come modificato dalla riforma Cartabia (d.lgs n. 150/22). Un modo per blindare l’inchiesta e mettere a tacere ogni accusa di strumentalizzazione.

Una tempesta politica: lo scontro tra magistratura e governo

Se il caso Caputi è esploso, la vera detonazione è arrivata quando Francesco Lo Voi, procuratore di Roma, ha trasmesso al tribunale dei ministri gli atti relativi all’indagine su Meloni, Alfredo Mantovano (sottosegretario con delega al Dis), Carlo Nordio (ministro della Giustizia) e Matteo Piantedosi (ministro dell’Interno). L’inchiesta riguarda il rimpatrio del generale libico Mohammed Almasri, vicenda che ha già incrinato i rapporti tra magistratura e governo.

A rincarare la dose, il Consiglio superiore della magistratura (CSM), che è stato sollecitato dal consigliere togato Andrea Mirenda ad aprire una pratica a tutela di Lo Voi, dopo che Meloni ha rilasciato dichiarazioni giudicate “gravi e sorprendenti” sulle indagini a suo carico.

Cosa c’è dietro? Uno scontro senza precedenti

Il caso Caputi si inserisce in un quadro ben più ampio: da una parte, il governo accusa la magistratura di interferenze e accanimento, dall’altra, i magistrati denunciano il rischio di pressioni politiche sulle inchieste. L’impressione è che la vicenda non si chiuderà presto, e che l’indagine della Procura di Perugia possa diventare un nuovo terremoto istituzionale.

Nel frattempo, resta il nodo più delicato: chi ha permesso la fuga di notizie su Caputi e con quale scopo? Una domanda che, per ora, non ha risposta.

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