Francesco Carbone non si arrende e annuncia ancora battaglia contro quelli che, secondo lui, sono i “demoni” della democrazia. Lotta senza quartiere, insomma, contro magistratura, politica e Servizi deviati.
“Vi spiego come sarà messo KO il Sistema Criminale all’interno delle Istituzioni. Nello specifico parte dell’Ordine della Magistratura, semplicemente pretendendo l’applicazione delle leggi e dei DOVERI a cui sono tenuti tutti i dipendenti dello STATO (Popolo Italiano) che DEVONO garantire i DIRITTI dei Cittadini.”
L’annuncio di Francesco Carbone è partito dai Social e, a quanto pare, è stato accolto da diverse decine di persone.
“Vi spiegherò chi sono e chi siamo e cosa PRETENDEREMO la notte di Natale per il Popolo Italiano, soprattutto per i bambini e per gli indifesi vittime della Magistratura”. Dal Quirinale si proseguirà “per andare nella vicina Questura a consegnare le denunce tra cui la prima sarà contro il Ministro Bonafede, per chiederne l’immediato intervento del Presidente della Repubblica. Saranno presenti oltre alle tante vittime di malagiustizia, denuncianti di sistemi mafiosi, anche tante famiglie a cui sono stati tolti i bambini illecitamente per affidarli a case famiglie.”
La vicenda
Carbone si riferisce alla vicenda che lo ha coinvolto indirettamente sulla bimba nelle mani del padre violento. Il Presidente dell’associazione Governo del Popolo, che aveva anche annunciato l’arresto, presso il Tribunale di Salerno, del Gup Ubaldo Perrotta,ribadisce di essere “l’unico che può permettersi il lusso di denunciare gravissimi reati contro lo Stato; reati commessi da criminali collusi con ‘pezzi dello Stato’, senza essere ricattato, minacciato, censurato o denunciato. E ciò, grazie al fatto che la vicenda ormai è di dominio pubblico su internet. E che, le prove che ho contro chi ho denunciato, sono schiaccianti”.
Tutto nasce da una denuncia per maltrattamenti e abusi nei confronti di una bimba di due anni e di una madre. Autore delle violenze sarebbe il padre della bambina che, secondo Carbone, sarebbe coperto da più di 40 magistrati, giudici, assistenti sociali e consulenti tecnici. L’uomo, sempre secondo Carbone, sarebbe molto amico dell’ex Procuratore Capo di Salerno, Corrado Lembo, e con alcuni onorevoli del PD.