Lo Stato perde l’ennesima occasione per allontanare definitivamente da Fontanelle un pericoloso pluripregiudicato
Come dicevo alcuni giorni fa, passerà del tempo, si abbasseranno i riflettori, non vi saranno più risposte “ad orologeria” che pur a qualcosa sono servite e vergognosamente si aspetterà che tutto torni come prima. Forse per piangere un altro morto. Forse semplicemente per constatare l’ennesimo episodio di violenza nel quartiere più caldo di Pescara: Fontanelle. A Fontanelle dei sette sfratti da eseguire ne sono stati fatti tre. Ne mancano ancora quattro e tra questi quattro il più pericoloso. Premettiamo subito che tutti sono pregiudicati ma tra questi vi è un soggetto veramente pericoloso. E la gente da anni aspetta che tale soggetto con al seguito la propria famiglia venga definitivamente allontanato affinchè possa seppur parzialmente tornare la pace e la legalità nella zona. Parliamo di un pluripregiudicato che più di una volta non ha esitato ad usare armi ed a renderle visibili. Per questa mattina era previsto l’ennesimo accesso dell’ufficiale giudiziario presso la sua abitazione per procedere allo sfratto forzoso ma per eseguire lo sfratto c’era bisogno della forza pubblica e nonostante l’ATER avesse richiesto con anticipo la forza pubblica necessaria, dalla questura – purtroppo – fanno sapere che non sarà possibile fornire la forza pubblica . Forse per mancanza di uomini. Forse per qualche emergenza. Forse. Ed è passata anche questa mattina, lo sfratto non si è eseguito. Il pregiudicato è rimasto in possesso della casa. Il prossimo accesso dell’ufficiale giudiziario ci sarà forse tra sei mesi, forse tra un anno Non prima. E per quel giorno il pluripregiudicato potrà sanare la sua posizione abitativa. Si , è assurdo ma questa è la realtà. I cittadini di Fontanelle dovranno continuare a convivere con questa gente proprio ora che si pensava di essere arrivati finalmente a risolvere gli annosi problemi della sicurezza. Una domanda mi attanaglia : perché le istituzioni si lasciano scappare queste opportunità per ristabilire la legalità in un quartiere ormai martoriato dall’emergenza sicurezza dove i cittadini non riescono più neanche a sognare un domani senza atti delittuosi? Perché? Perché quando si inizia una operazione non la si porta mai a termine (vedi i pochi sfratti eseguiti)? Perché sono stati colpiti gli abusivi meno pericolosi e lasciati indisturbati coloro che mettono a serio rischio l’incolumità quotidiana dei residenti? Queste tutte domande che non avranno mai risposta.
di Domenico Pettinari Segretario Codici