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Flavio Briatore e la ridicola giustizia italiana. Lo yacht venduto perché lo Stato non aveva soldi

Flavio Briatore e la ridicola giustizia italiana. Lo yacht venduto perché lo Stato non aveva soldi

Una vicenda durata 20 anni e che alla fine ha ridato onore e dignità a Flavio Briatore. Ma i limiti della giustizia italiana rimangono

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Un reato già andato prescritto nel 2019, ma i giudici hanno comunque scelto di assolvere nel merito il manager e i suoi imputati.

Una storia tutta italiana e che ha dell’incredibile. Prima che la confisca diventasse definitiva, il natante di Flavio Briatore era stato messo all’asta dallo Stato per i costi di manutenzione: ad aggiudicarselo era stato Bernie Ecclestone. Ora il provvedimento è stato annullato, ma tutto ciò che Briatore può ottenere è il ricavato della vendita. Il legale: “Ha diritto a un adeguato ristoro”.

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“Nel Maggio 2010 la Guardia di Finanza mi ha sequestrato la barca e sui media di tutto il mondo usciva la notizia che ero un evasore fiscale. Oggi, dopo 12 anni e 6 processi, si è finalmente accertata la mia innocenza. Un vero calvario che si è fortunatamente concluso”.

Così Flavio Briatore commenta la sentenza che dopo lunghi anni lo ha assolve dai fatti contestatigli dal Pm.

La Corte d’Appello di Genova lo assolve dall’accusa di evasione fiscale nel processo sullo yacht Force Blue, “perché il fatto non costituisce reato”. La super barca di lusso – la 78esima più grande al mondo – era stata sequestrata nel maggio 2010 al largo della Spezia. L’accusa al manager era di aver evaso in quattro anni 3,6 milioni di Iva all’importazione – dovuti per l’ingresso in acque italiane a uso diportistico – figurando come noleggiatore del natante da parte di una società schermo con sede in un paradiso fiscale, la Autumn Sailing Ltd., e quindi simulandone l’uso commerciale che esenta dall’imposta.

A febbraio 2018 Briatore viene condannato in appello a 18 mesi con la confisca del Force Blue (e della somma evasa) come pena accessoria. La Cassazione annulla la condanna e dispone un appello bis, al termine del quale – ottobre 2019 – il reato viene dichiarato prescritto. Ma la confisca era stata confermata, perché la Autumn Sailing – secondo i giudici – non era che “un mero schermo formale tra l’imputato e lo yacht, il quale ultimo, pertanto, deve ritenersi essere sempre stato nella esclusiva proprietà della persona fisica di Flavio Briatore”.

La vendita all’asta dello yacht

A dicembre 2020, però – in attesa del verdetto di Cassazione – su segnalazione del custode giudiziario la Corte d’Appello vende lo yacht all’asta per gli ingenti costi di manutenzione. Ad aggiudicarselo l’ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, un vecchio amico di Briatore, pagandolo sette milioni e mezzo di euro, circa un terzo del valore di mercato. Nel giugno scorso l’ultima beffa: la Cassazione annulla la confisca rinviando per la seconda volta il caso in appello, nonostante il Force Blue appartenesse a un nuovo proprietario. E ora che i giudici genovesi hanno confermato la revoca e la restituzione del bene all’avente diritto (cioè Briatore), tutto ciò che il patron del Billionaire potrà ottenere è il ricavato della vendita.

“È inaccettabile che si sia venduto lo yacht prima della definitività della causa. Ora l’armatore e Briatore hanno diritto a un adeguato ristoro”, attacca l’avvocato Massimo Pellicciotta, che lo ha assistito insieme a Franco Coppi.

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