La guerra contro la più vergognosa macchina di distruzione di massa dello Stato continua senza sosta. Ormai i morti per Equitalia non si contano più e il governo, seppur con qualche iniziativa, stenta a muoversi.
di Antonio Del Furbo
Con le dichiarazioni dell’allora direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in base al quale:“Ci sono situazioni di sconforto, ma non spingono a togliersi la vita” capiamo bene in mano a chi stanno gli italiani. A Befera voglio ricordare alcuni dei nomi e dei cognomi che per colpa di Equitalia e della sua Agenzia si sono tolti la vita nel corso degli anni.
L’ultimo è stato l’ex paracadutista della Folgore Ivan Bolzonello, che si è sparato in piazza a Cornuda, in provincia di Treviso davanti al monumento per i caduti di El Alamein, appena ricevuta una cartella esattoriale di Equitalia in cui si chiedeva all’uomo di rientrare dal debito.
Poi un imbianchino di 49 anni che si è lanciato dal balcone a Trani perché da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro.
Poi un imprenditore di 44 anni si è impiccato con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell’azienda di Cepagatti (Ch).
Poi a Crispiano, Taranto, un 60enne, disoccupato e invalido civile, a causa delle precarie condizioni economiche, si è rinchiuso nello sgabuzzino tentandosi di impiccare.
Poi un imprenditore edile di 53 anni, residente in provincia di Belluno, a Sospirolo, è stato trovato senza vita, impiccato, in una baracca.
Poi una donna di Lucca, dopo aver perso il lavoro, ha ingerito un liquido per sgorgare gli scarichi;
Poi un commerciante di 60 anni, in provincia di Taranto, durante la notte si è tolto la vita impiccandosi in contrada Ciaurro.
Poi un falegname di 60 anni si è ammazzato a Noventa di Piave (Venezia) per problemi di carattere economici e personali.
E potremmo andare avanti all’infinito. E chissà se Befera ammettesse le colpe di Equitalia e Agenzia delle Entrate. Probabilmente no.
Uno Stato serio e un Parlamento rispettabile darebbero fine a questa mattanza il più presto possibile. E, invece, preferisce non vedere e continuare ad ‘ammazzare’ uomini e donne che realizzano sogni e generano Pil nel Paese. Uno Stato serio chiuderebbe domattina Equitalia e arresterebbe all’istante dirigenti e dipendenti. Questo farebbe una politica rispettabile.
E, invece, Matteo Renzi, timidamente, propone una riorganizzazione di Equitalia ovvero di un sistema che, prima o poi, morirà per inesigibilità dei ‘proventi’. Il cruccio del presidente del Consiglio è accorpare le agenzie ora divise in Nord, Centro e Sud in una unica.
Per fortuna c’è chi lavora a una sanatoria come la senatrice di Forza Italia, Maria Bernini che con il collega Emilio Floris, vuole invertire l’ordine dei fattori: oggi il contribuente va da Equitalia e chiede di poter negoziare un piano di rientro; il ddl invece obbligherebbe l’agente della riscossione, sulle base di un calcolo aritmetico che consente all’erario di recuperare i crediti deteriorati – riducendo l’importo del capitale, eliminando gli interessi – ad accettare un piano concordato di rientro, con una rateizzazione compatibile con le possibilità finanziarie del contribuente, che sia semplice cittadino, lavoratore autonomo o impresa.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il partito di Giorgia Meloni che, in pratica, ha già ottenuto un risultato.
Tramite l’Avvocato Alberto Campanella, una cittadina italiana che meditava il suicidio a seguito della notifica di una cartella da 39mila euro, è riuscita a far dichiarare cessata la materia del contendere e quindi annullare la cartella di pagamento. Campanella è infatti riuscito ad ottenere la storica Sentenza n. 215/15 Tribunale di Genova Sez. Lav.
“Sconfiggere Equitalia per noi è diventato un obiettivo possibile e pertanto non possiamo permettere che quest’ultima mieta altre vittime tra i nostri connazionali” dicono dal partito. E per questo FdI ha indetto una manifestazione “BASTA EQUITALIA DAY” che coinvolgerà tutta Italia. Ogni circolo predisporrà un presidio davanti agli sportelli di Equitalia il giorno 9 Maggio 2016 dalle ore 10:00 alle ore 12:30.
“Come dipartimento abbiamo appoggiato questa campagna del partito perché anche se noi ci occupiamo di vittime della violenza inteso come soprattutto violenza fisica e psicologica c‘è anche la subdola violenza dello stato delle tasse di Equitalia” ha dichiarato Carola Profeta, Coordinatrice Dipartimento Tutela Vittime delle Violenza Regione Abruzzo.