I carabinieri dell’Aquila stanno indagando sulla vicenda di un dipendente che avrebbe truffato l’azienda per cui ha lavorato
Tutta colpa della mamma potremmo dire, ma forse non è così. Un 22 enne residente all’Aquila si è ritrovato coinvolto in una presunta truffa nei confronti della sua ex-azienda, per aver emesso fittizi certificati medici attestanti malattie inesistenti al fine di ottenere sussidi economici. La regia è stata curata, a quanto raccontato dal giovane al suo ex datore di lavoro, dalla madre e non era stato visitato da nessun medico o specialista. Il titolare della società ha depositato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica per aver ravvisato nell’esposto una presunta truffa aggravata. Il titolare della societa’ ha comunque depositato ai carabinieri i diversi certificati medici pervenutigli che attestavano patologie per le quali erano stati necessari una quarantina di giorni di malattia. A redigere quei certificati e’ stata una professoressa della clinica universitaria dell’Aquila, amica della madre del giovane, iscritto ad una facolta’ dell’ateneo aquilano. Sembrerebbe che sia stata la stessa donna a consegnare le domande di sussidio di disoccupazione per il figlio direttamente agli organi preposti. Nell’esposto si legge che la societa’, “che versa in una situazione economica problematica, ha subito un grave danno per versamento di somme altrimenti non dovute”. I carabinieri avrebbero in mano gia’ delle intercettazioni.