Europei: la brutta figura di Prefetto, ministro dell'Interno e capo della Polizia
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Nel mentre all’orizzonte il ministro della Salute Roberto Speranza prospetta un nuovo lockdown per via della variante Delta, si scopre che la festa della nazionale svoltasi a Roma per la vittoria degli Europei di calcio è stata una scelta accordata con la Prefettura.

Una scelta condivisa, non una mancanza di rispetto dei patti. La risposta della Federcalcio al prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, che, di fatto, accusa la Figc di aver messo in piazza una sfilata non autorizzata per i festeggiamenti azzurri per la vittoria degli Europei. Soprattutto, sottolinea il prefetto, a decidere sono stati i due giocatori simbolo della Nazionale: Chiellini e Bonucci.

Il Prefetto: “Negato il permesso”

“Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati” dice Piantedosi temendo “le possibili conseguenze che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, nonostante il grandissimo lavoro svolto”. “Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Io – spiega al Corriere della Sera avevo concordato la linea con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile e che non potevamo autorizzarli”.

 “Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti – continua Piantedosi – Lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni, ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori per festeggiare con i tifosi”.

“Abbiamo ritenuto che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti. Nel primo pomeriggio di lunedì abbiamo avuto altri contatti diretti con lo staff della Figc che ha rinnovato la richiesta di poter utilizzare l’autobus scoperto. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate”.

E la pedana non c’è

“Abbiamo pensato che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ci avevano assicurato – continua il prefetto – che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”.

Dallo staff del presidente Gravina “hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto – prosegue – C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”.

“Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati – conclude Piantedosi – da un anno, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-Covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane. Mi auguro che l’Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: tratteremo direttamente con i calciatori”.

Figc: “Nessuna polemica”

“Non è nostra intenzione alimentare  polemiche. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, la Federazione è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani”. “All’arrivo davanti a Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro”.

E arriva la vittoria della nazionale, di Bonucci e Chiellini, anche fuori dal campo. L’autobus scoperto, con cui la nazionale ha attraversato il centro di Roma tra ali di folla, anche se inizialmente non era autorizzato dalla Prefettura, è stato autorizzato in quel momento vista la situazione in strada e grazie all’intervento energico dei due difensori azzurri.

La federazione aveva chiesto il permesso di festeggiare

“Interpretando il sentimento popolare – continua la federcalcio nella nota – nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la FIGC ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni del momento una cerimonia in tutta sicurezza”.

“Senza alternative percorribili, la FIGC ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”. E che: “Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade”.

Per qualche runner o gestore di locale comportamenti simili avrebbe significato rischio carcere. La doppia giustizia italiana.

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