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La capra ferrarese bela ancora

Per chi avesse avuto nostalgia delle appassionanti quanto incisive dichiarazioni del professor Sgarbi vi annunciamo che in questi giorni è tornato a far parlare di sé grazie a originali dichiarazioni sull’Abruzzo. “Er capra”, dopo mesi di silenzio chiuso a meditare forse in qualche clinica psichiatrica emiliana, è riuscito in men che non si dica a partorire una tesi da far impallidire tutti i maggiori esperti di antropologia sociale o culturale. Er capra, da esperto comunicatore del nulla, si è rilanciato nel vuoto con le sue teorie illuminanti solo ed esclusivamente per far cassa visto che da qualche tempo non è più sindaco di Salemi, il paesino è bene ricordare, in cui l’amministrazione comunale è stata commissariata per infiltrazione mafiosa. Questo rampollo di casa pidiellina, suolato e scaricato praticamente da tutti i politici italiani, continua, come detto a lanciarsi nel vuoto e a sfracassarsi la faccia in completa autonomia. “Er Federico Zeri dei poveri” dopo il drammatico terremoto che ha colpito il nord Italia ha tuonato parole di pietra contro gli abruzzesi:”l’Emilia, sono sicuro, reagirà, non come l’Abruzzo che si piange addosso”. Una persona che pronuncia certe frasi speculando su 2 disastri naturali in cui, peraltro, ci sono state vittime andrebbe internato all’istante ma purtroppo in Italia non sempre si eccelle nel campo dell’assistenza sanitaria. Il critico d’arte-politico-opinionista-personaggio televisivo-scrittore ha dichiarato sostanzialmente che il popolo abruzzese non è attivo e non partecipa alla ricostruzione dell’Aquila e attende da anni l’intervento dello Stato come risolutore di tutti i problemi. Invece nel suo nord a sud della Lombardia che a sua volta è a sud della Svizzera sono tutti volenterosi e pieni di energia, al punto che tutte le opere andate distrutte verranno ridipinte dai cittadini! Già uno che dichiara di avere una quarantina di figli sparsi per il mondo e di essere fiero di essere cattolico non andrebbe preso sul serio. Er capra continua nelle sue folli dichiarazioni: “il territorio emiliano interverrà sicuramente. Sono molto ottimista perchè conosco la disponibilità psicologica emiliana, il senso civico, imprenditoriale, amministrativo. Insomma, non staranno fermi e sono convinto che tra un mese saranno già ripartiti. All’Aquila son passati tre anni – rincara la dose Sgarbi – ma è tutto esattamente come all’indomani del sisma. Stanno mani in mano, ad aspettare”. Insomma la strategia dello stallone romagnolo è chiara: far parlare di sé partendo dal disastro e condire con affermazioni diffamatorie per un intero popolo, tutto qui. Insomma vagliela a spiegare a mister “prima donna” che gli abruzzesi stanno combattendo da anni contro la burocrazia e contro lo Stato anche e soprattutto con l’aiuto del governo regionale. Vaglielo a dire alla capra dei salotti televisivi che ci sono state anche infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione dell’Aquila. Vaglielo a dire alla brutta copia di Scilipoti che molti aquilani hanno riiniziato una nuova vita reinventandosi il lavoro in un’altra parte della regione. Caro ex-sindaco a volte il silenzio è d’oro e chi apre bocca nonostante tutto è una vera e propria capra!

 

di Attacco Frontale 

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