Esattamente 31 anni fa moriva Enzo Tortora, uomo di specchiata umanità. Moriva per causa di una giustizia che lo accusò dando credito a esponenti della Nuova camorra organizzata come Michelangelo D’Agostino, pluriomicida detto ‘Killer dei cento giorni’. Moriva anche per causa di falsi scoop e per le immagini mandate in onda ininterrottamente e senza pietà dalla Rai di lui ammanettato. “Mi hanno fatto scoppiare una bomba dentro”, disse a proposito di quel tumore, e della vicenda che lo vide vittima. Nel corso della requisitoria del primo processo, il Pubblico Ministero disse:“Ma lo sapete voi che più si cercavano le prove della sua innocenza, più si trovavano quelle della sua colpevolezza?”. Ecco, a distanza di 31 anni è bene tenere a mente chi sono i rappresentanti della giustizia italiana che, ancora oggi, insieme a media e politica, scampanano retorica e solleticano “un mai sopito plebeismo” per “fare apparire una vittima come un privilegiato”.