Emergenza idrica: per SASI la soluzione è comprare acqua Guizza e sperare nella bontà di De Cecco
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In un’atmosfera che ha oscillato tra lo sconforto e la frustrazione, si è svolta la conferenza stampa indetta dalla SASI per discutere l’emergenza idrica che sta affliggendo la regione Abruzzo.

Emergenza idrica. La platea, composta da giornalisti, cittadini e pochi sindaci (questi ultimi non invitati ufficialmente), ha assistito a un dibattito surreale.

“La colpa è del meteo”

Il presidente della SASI, Gianfranco Basterebbe, ha tentato di alleggerire il peso della crisi idrica paragonando la situazione della rete idrica abruzzese a quella di altre regioni italiane, come la Sicilia, dove le infrastrutture vetuste sono la norma. Una scusa che ormai suona come un disco rotto. Mentre si attende la pioggia e la neve come un miraggio nel deserto, si parla di un tavolo tecnico con la Protezione Civile che, bontà loro, offrirà risorse volontarie alle famiglie e agli enti regionali.

La Regione? Assente, come sempre

Chi si aspettava la presenza della Regione è rimasto deluso. Nessun rappresentante regionale ha ritenuto opportuno intervenire, dimostrando ancora una volta quanto poco importi la questione. Forse, come suggerito da qualcuno tra il pubblico, sarebbe bastato che qualcuno leggesse un foglio per dimostrare un minimo di interesse. Ma, evidentemente, era chiedere troppo.

Gissi senza acqua per cinque giorni

Mentre il presidente sorvola elegantemente sulla questione della dispersione idrica, il sindaco di Gissi non può che lamentare cinque giorni consecutivi senza acqua. La situazione si fa sempre più drammatica, ma la risposta della SASI continua a essere evasiva, se non addirittura inesistente.

La soluzione? Acquistare acqua da Guizza

Per far fronte alla carenza idrica, SASI ha annunciato che si ricorrerà all’acquisto di acqua dalla Guizza. Una soluzione che, vista la situazione, somiglia più a una toppa su una diga che sta per cedere. Si parla anche di servizi esterni, ma con una nota di rassegnazione: questi non sono sempre disponibili. Tuttavia, i risultati delle grandi opere appaltate dell’efficiente Cda Sasi si vedranno – o almeno così si spera – non prima della metà del 2026. “Abbiamo parlato con De Cecco – ha spiegato il presidente di SASI – per approfittare della chiusura aziendale di agosto per poter attingere dalle loro sorgenti”.

Il piano d’emergenza? Un segreto ben custodito

E sul breve periodo qualcosa si muoverà nelle prossime ore? Manco a pensarci. Pare che il tanto discusso piano di emergenza idrica sia stato sigillato in un cassetto, presumibilmente per paura che, una volta estratto, qualcuno potesse provare ad attuarlo. La SASI, con il suo solito atteggiamento autocompiacente, si è presentata come il cavaliere bianco della situazione, nonostante i risultati – visibili solo, forse, in qualche dimensione parallela – parlino chiaro.

Il futuro è chiuso per ferie

Il tecnico presente alla conferenza – dell’ufficio progettazioni e non quello che si occupa della gestione perché è in ferie – ha confermato che un piano d’emergenza esiste, ma rimane un mistero il perché non venga attuato. Forse, come ha suggerito Basterebbe, la responsabilità va attribuita alla Regione, che continua a giocare a fare il proprietario senza assumersi le dovute responsabilità.

Polemiche e promesse

Le polemiche, naturalmente, non mancano, ma per SASI sono “strumentali”. E mentre si chiude la conferenza, resta l’amaro in bocca per un’emergenza gestita con tanta superficialità, dove i piani sono chiusi nei cassetti, i tecnici sono in ferie, e le soluzioni vengono rinviate a un futuro che sembra sempre più lontano.

Possibile che un ente non abbia pensato a un piano d’emergenza per far fronte all’ennesimo allarme stagionale di mancanza d’acqua? Sì, è possibile. Ed è possibile anche che su Vasto tra il 2019 e il 2022 sono stati fatti lavori importanti che hanno ridotto il consumo di acqua per circa 50 litri/secondo, riducendo notevolmente le chiusure rispetto al passato. Oggi perché si tornati ad avere poche ore al giorno di acqua nonostante il consumo sia diminuito?

Nonostante le nuove assunzioni fatte negli ultimi anni e un generale aumento del personale, a Vasto si assiste a un paradosso: il personale è stato ridotto o accorpato. Una situazione che solleva non poche domande sulla gestione delle risorse umane da parte della SASI. Come se non bastasse, i lavori di ricerca delle perdite e di rifacimento delle reti nei Comuni dell’alto vastese, affidati ormai da oltre due anni, sono ancora lontani dall’essere completati. Una situazione che fa riflettere sull’efficacia e la tempestività degli interventi promessi.

Antonio Del Furbo

antoniodelfurbo@zonedombratv.it

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