La scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, continua a essere avvolta nel mistero.
Emanuela Orlandi. Recentemente, nuove testimonianze hanno riacceso l’attenzione sulla cosiddetta “pista londinese”, suggerendo che Emanuela potrebbe essere stata trasferita a Londra dopo il suo rapimento.
La Testimonianza dell’Ex Funzionario della Difesa
Durante la trasmissione “FarWest” condotta da Salvo Sottile su Rai 3, un ex funzionario della Difesa ha rivelato che, pochi mesi dopo la scomparsa di Emanuela, il Vaticano avrebbe richiesto ai servizi segreti italiani l’organizzazione di un volo da Roma Ciampino a Londra. Secondo questa fonte, a bordo dell’aereo viaggiavano quattro persone: due uomini e due donne. Questa rivelazione suggerisce che Emanuela Orlandi potrebbe essere stata trasferita segretamente nella capitale britannica.
Il Ruolo di Vittorio Baioni
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha dichiarato che uno dei presunti carcerieri a Londra sarebbe stato Vittorio Baioni, ex membro dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) e amico dei fratelli Fioravanti. Baioni avrebbe accompagnato Emanuela nel viaggio verso Londra e avrebbe avuto il compito di gestire le sue necessità quotidiane durante la permanenza nella città.
Documenti e Lettere Controversi
Nel corso degli anni, sono emersi documenti che alimentano la teoria del trasferimento a Londra. Tra questi, una lettera del 1993 attribuita all’allora arcivescovo di Canterbury, George Carey, indirizzata al cardinale Ugo Poletti. La missiva farebbe riferimento alla presenza di Emanuela a Londra, ospitata in una struttura gestita dai Padri Scalabriniani. Tuttavia, l’autenticità di questa lettera è stata smentita dallo stesso Carey, che l’ha definita falsa.
Scetticismo e Dubbi
Nonostante queste rivelazioni, esistono posizioni scettiche riguardo alla pista londinese. Il giornalista Pino Nicotri, ad esempio, ha definito questa teoria una “sciocchezza”, suggerendo che potrebbe trattarsi di un depistaggio.
La pista londinese rappresenta una delle numerose ipotesi sul destino di Emanuela Orlandi. Le recenti testimonianze e documenti offrono nuovi spunti di riflessione, ma l’assenza di prove concrete rende difficile trarre conclusioni definitive. La ricerca della verità continua, con la speranza che un giorno si possa fare luce su uno dei misteri più intricati della storia italiana.