Al Senato il centrodestra si ferma a pochi punti della colaizione di centrosinistra. alla Camera il divario è ancora più risicato. Boom di Grillo e schioffo di Ingroia
Grazie a quel gran genio di Calderoli, ideologo del Parlamento del nord e della legge porcata, l’Italia si spacca in due, anzi in tre. Dalle elezioni appena conclusesi è venuto fuori un dato molto chiaro: il bel paese ha tre anime politiche. Nella mia visione apocalittica vedo un Pd morto e sepolto, su cui il buon D’Alema ha messo la pietra tombale. Bene baffetto, bravo baffino ci sei riuscito. Ora a Bersani non rimarrebbe altro che annunciare ai suoi elettori di aver sbagliato tutto, di lasciare il partito e, anzi, di scioglierlo. In questo ventennio berlusconiano quale contributo ha portato il più grande partito di opposizione in termini di politica alla nostra amata e odiata Italia? Nulla. Anzi, a parte gli inciuci tra i dalemiani e i berlusconiani, proprio nulla. Basterebbe ricordare quel breve discorso che tenne alla Camera il buon Violante quando assicurò i suoi colleghi dell’allora Forza Italia, che, in caso di vittoria, non avrebbero tolto un capello a Silvio Berlusconi. Eppure all’epoca Silvio qualche capello vero ce l’aveva ancora. Probabilmente Grillo non sarebbe esistito se il Pd in passato avesse fatto il proprio dovere ma ora le cose stanno così. Il Pdl dal canto suo, ha fatto la sua porca figura e, a differenza dei grandi editorialisti servi, ero convinto che avrebbe ottenuto tali risultati. In molti sottovalutano la capacità mediatica di Berlusconi, ma è grazie a lui che il Pdl, se per un soffio, non ha superato la coalizione di Bersani. “Medioman” ha regalato, ad alcuni italiani, ancora una volta un sogno, una prospettiva, un futuro, seppur irrealizzabile, in cui credere. Bersani, a parte corciarsi le maniche e smacchiare leopardi e giaguari non è riuscito a fare. Gli italiani creduloni hanno preso in parola ancora una volta il miliardario di Arcore senza se e senza ma. Probabilmente i suoi elettori da domani si metteranno in fila alle poste per riscuotere l’Imu sulla prima, seconda e terza casa. Poi, magari, passeranno a Giuliano Teatino per abbracciare quel simpatico di Razzi e pettinarlo un pò. A mio avviso è in atto uno scontro generazionale e il boom di Grillo non è altro che l’espressione di tale questione. Il Movimento 5 Stelle ha al seguito gente che mangia e beve internet, abituata a informarsi su internet e, che da tempo, ha buttato la tv dal balcone. Sono quelli con le idee chiare che possono piacere o no, ma che hanno idee da vendere su una piattaforma globale. Sta ora capire e vedere se si sarà costretti a scendere nelle piazze e anticipare una guerra civile all’inciucio Pd Pdl.
di Antonio Del Furbo