Anche il Fisco prende una pausa per via del coronavirus. Una tregua fiscale totale, ma fino a giugno. Stop, dunque, per milioni di versamenti, di cartelle, di avvisi e dichiarazioni. Ecco scadenze e tasse da pagare.
Arrivano i rimborsi
I rimborsi fiscali, ovvero decine di miliardi l’anno, arriveranno comunque. Chi farà il 730 in tempo riceverà i soldi entro i mesi di giugno-luglio. Sul versante dei pagamenti, sono invece congelati per partite Iva e imprese oltre 10 miliardi di euro che l’erario però chiederà a giugno in unica soluzione o a rate.
Il calendario
Il nuovo calendario fiscale che attende il contribuente italiano dopo il decreto “liquidità” e fisco di lunedì scorso è già chiaro. Via libera al 730 settembrino, ma possibile assicurarsi il rimborso entro luglio.
La dichiarazione fatta in casa
Non servirà andare dal commercialista o al Caf a consegnare la delega per la dichiarazione precompilata. Basterà stamparla, firmarla e mandare la foto al professionista o, in alternativa, un video o un messaggio di posta elettronica.
Stop ai versamenti
Ad aprile e maggio non si effettueranno versamenti. A sostegno delle attività di aziende e autonomi arriva una nuova sospensione delle tasse, che “congela” quasi 10 miliardi per due mesi. Previsto, inoltre, un nuovo stop ai versamenti di Iva e ritenute Irpef anche per aprile e maggio. Uno stop che sarà esteso a tutte le attività che abbiano subito perdite a marzo del 33%, entro il tetto dei 50 milioni di ricavi, o del 50%, sopra i 50 milioni. Ovviamente, si dovrà pagare a giugno in un’unica soluzione oppure in cinque rate.
Partite Iva, professionisti e autonomi
Per i lavoratori autonomi, professionisti e/o artigiani è prevista una seconda proroga, di altri due mesi, dello stop al versamento delle ritenute per tutti i soggetti con giro d’affari entro i 400 mila euro. In sede di dichiarazione dei redditi si potrà versare acconti ridotti in base alle previsioni riscritte alla luce degli effetti negativi della pandemia.
Spunta il credito d’imposta
Nel nuovo decreto spuntano misure ad hoc per preparare le aziende alla “fase 2”, come l’estensione del credito d’imposta al 50% per la sanificazione degli ambienti di lavoro.
Riscossione ai tempi del coronavirus
Sospeso l’invio delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione per la durata dell’emergenza Coronavirus. L’Agenzia Entrate-Riscossione ha previsto la “sospensione dell’invio dei documenti sia attraverso l’ordinario canale postale, sia attraverso la posta elettronica certificata”.
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