Ben mille e ottocento euro al mese lo stipendio che finisce nelle tasche di un affiliato di mafia.
La cifra è stata rivelata dai collaboratori di giustizia di ultima generazione, quelli più giovani per intenderci. Nel 2011 Angelo Colosso, alias “Poldino”, facendo accenno durante un interrogatorio al compenso che la sua ex organizzazione – il clan Lanzino – disse che versava nelle tasche dei propri affiliati anche lui 1800 euro. La busta paga era quella di uno degli elementi più rappresentativi del gruppo, ovvero Franco Presta. Scenario diverso da quello siciliano dove alla fine di ogni mese i padrini corleonesi intascavano un assegno da quarantamila euro.
Vincenzo Dedato, all’epoca contabile di Presta, l’uomo che gestiva le estorsioni sui grandi appalti, guadagnava come un operaio specializzato.