Bill Gates in tempo di Covid è stato descritto sia come uomo malvagio che sapeva della pandemia, sia come uomo buono che con le sue attività sta salvando il mondo. La cosa certa è che Gates con la Bill And Melinda Gates Foundation sta spendendo i suoi miliardi in tutto il mondo per combattere la diffusione della malattia e sviluppare fonti di cibo più ricche per le persone bisognose.
La fama al servizio del virus
L’altro dato è che il fondatore di Microsoft usa la sua fama e ricchezza per promuovere approcci basati sulla scienza per porre fine alla pandemia. Non è stato uno che si è approcciato al problema da un giorno all’altro. Gates studia le malattie infettive da 20 anni come parte del suo lavoro filantropico, tanto che nel 2015 ha parlato di una pandemia diffusa da patogeni. Da febbraio ad oggi, la fondazione che gestisce con la moglie Melissa ha messo sul piatto ben 250 milioni di dollari per espandere i test per il coronavirus e trovare una cura per la malattia.
Le sfide sanitarie
Gates ha combattuto contro malattie dei paesi in via di sviluppo, come malaria, poliomielite e HIV. Lo sforzo della Fondazione Gates è quello di assicurare vaccini e strutture sanitarie adeguate proprio in quei Paesi.
I progetti della Fondazione
Al netto dei complottismi e delle false informazioni, Gates ha dato un contributo non indifferente per la risoluzione dei problemi del mondo.
Le vitamine nella banana
La fondazione Gates sta finanziando la ricerca per aggiungere ferro e vitamina A alle banane. Il frutto sarà distribuito in Uganda perché “Sono anche uno dei migliori alimenti per lo svezzamento dei bambini” ha spiegato James Dale che sta lavorando al progetto.
Il progetto sulla poliomielite
I casi di poliomielite sono diminuiti del 99% e la fondazione Gates vuole eliminarlo del tutto. È stato realizzato a un programma di vaccinazione aggressivo che sta spingendo alla vaccinazione le poche aree rimanenti del mondo che presentano casi di poliomielite.
La malaria
I casi di malaria nello Zambia sono diminuiti dopo l’investimento in un progetto test finanziato dalla Fondazione.
Trasformare gli escrementi in biodiesel
L’ingegnere della Columbia, Katarik Chandran, ha vinto una sovvenzione di 1,5 milioni di dollari dalla Fondazione per lavorare sulla trasformazione dei “fanghi fecali” in combustibile biodiesel. Una ricerca che permetterebbe la conversione dei rifiuti in qualcosa di utile.
Manioca alimento più sano
Un gruppo finanziato dalla Fondazione sta lavorando a “ridurre il cianuro naturale nei tuberi, aumentare le proteine, il ferro, lo zinco e le vitamine A ed E”. La manioca è mangiata da 800 milioni di persone in tutto il mondo.
42 milioni di dollari per il bagno
Il 40% della popolazione del mondo non ha servizi igienici. Il progetto vuole costruire un’unità autonoma che trasformerà i rifiuti in energia, acqua pulita e nutrienti.
L’HIV
Le infezioni da HIV sono diminuite tra il 2001 e il 2008 grazie all’investimento della Fondazione per la ricerca di vaccini.
Oltre 1,5 miliardi di dollari investiti per la salute di donne e bambini
Al NYT, Melinda Gates ha dichiarato : “È giunto il momento che le donne siano all’ordine del giorno”. Per questo la fondazione sta spendendo denaro per fare pressioni e attuare cambiamenti nelle politiche sanitarie in tutto il mondo. Un esperimento ha permesso la vaccinazione di una zanzara prima di arrivare a mordere l’uomo.
Come se non bastasse, i coniugi Gates cercano di sensibilizzare altri miliardari a investire nella ricerca.
Il problema politico
Il punto, però, è anche politico. Gates deve combattere una guerra culturale contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che oppone all’impegno della Fondazione teorie prive di basi scientifiche. Pur non criticando apertamente Trump, Gates cita ricerche scientifiche in grado di minare alcune delle affermazioni del presidente.
La Gates Foundation, ad esempio, sta finanziando uno studio clinico sull’idrossiclorochina, il farmaco che secondo Trump, se combinato con l’azitromicina, può rappresentare ‘una delle più grandi svolte della storia della medicina’. Gates ha anche preso posizione a favore dell’Oms quando Trump ha minacciato di sospendere i pagamenti all’Organizzazione mondiale della sanità. “Arrestare i finanziamenti per l’Organizzazione mondiale della sanità durante una crisi sanitaria mondiale è pericoloso esattamente come sembra”, ha twittato Gates il 14 aprile.
Gates, l’autodidatta in malattie infettive
“Quando spendo miliardi di dollari per qualcosa, ho la tendenza a leggere molto al riguardo”, ha detto Gates. Sul coronavirus ha divorato articoli di riviste mediche su test, trattamenti e vaccini per il virus. Ha parlato a lungo con immunologi ed epidemiologi.
Oggi Gates, con un patrimonio netto di 105 miliardi di dollari, è la seconda persona più ricca del mondo dopo Jeff Bezos, amministratore delegato di Amazon. La sua Fondazione è una delle organizzazioni filantropiche più grandi del mondo, con una dotazione di 46,8 miliardi di dollari nel 2018. Negli ultimi due decenni, ha gradualmente abbandonato le sue responsabilità in Microsoft per concentrarsi sul lavoro umanitario.
Quando nel 2015 avanzò l’ipotesi di una pandemia a base patogena avrebbe che avrebbe potuto spazzare il mondo uccidendo e distruggendo le economie nessuno lo ascoltò. Nessun governo investì in sistemi per fermare una pandemia.
Nel 2017, ha donato 279 milioni di dollari all’Institute for Health Metrics and Evaluation presso l’Università di Washington grazie al quale è stato possibile sviluppare un modello di previsione ampiamente utilizzato per prevedere la necessità di letti ospedalieri, ventilatori e altre apparecchiature mediche in tutti i paesi del mondo.
La traccia delle malattie infettive
Il progetto di ricerca Seattle Flu Study finanziato da Gates tiene traccia della diffusione di malattie infettive come l’influenza. Mentre l’epidemia di coronavirus si diffondeva negli Stati Uniti, i ricercatori del progetto testavano il coronavirus anche se non era quello per cui erano certificati. Hanno trovato uno dei primi casi negli Stati Uniti in un adolescente. Il test ha ricevuto l’approvazione per l’uso di emergenza dal Dipartimento della Salute dello Stato di Washington.