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E così, Roberto Fico si è stufato del bus e compra 7 auto blu

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Tempo ne è passato da quando il presidente della Camera, insieme ai suoi colleghi del Movimento 5 stelle, urlava contro la casta per l’abuso di spese e privilegi. Oggi, che la casta è cosa loro, l’approccio è cambiato. E, addirittura, le spese previdenziali in alcuni casi aumentano.

Antonio Del Furbo 

Quindi, finita la sceneggiata del presidentissimo che arriva a Roma e prende il bus dell’Atac per recarsi nell’ufficio presidenziale, tutto torna come prima quando la casta, o “il potere marcio”, era rappresentato dal Pd e Forza Italia. Come dire, l’impegno di Fico sul contenimento delle spese presidenziali è durato giusto il tempo di fare il biglietto dell’autobus, posare per il fotografo e sbaciucchiarsi con Casalino per l’ottimo lavoro svolto in termini di comunicazione.

Poi, purtroppo, il nostro presidente è dovuto tornare alla “quotidianità per motivi di sicurezza” e viaggiare in auto blu. Che sfiga. Anche in quel caso, però, scrivemmo che “il presidente al suo primo impiego” nei cinque anni di legislatura (2013 – dicembre 2017), ha speso oltre 15mila euro in taxi per spostamenti vari. A marzo 2017 ha rendicontato 1,50 euro di ticket dell’autobus. A maggio sono stati 4,50 euro e ad aprile 7,50. In totale fanno 677 euro e trenta centesimi. Un po’ pochi per chi viaggia con Atac. Nel 2016 Fico avrebbe speso addirittura 12mila euro in bollette telefoniche. A dicembre 2017 dei 7.582,50 euro dichiarati dal neo Presidente 1.400,00 euro se ne sono andati per il canone di affitto e altri 1.182,59 euro per “utenze, pulizie, manutenzione e altro”.

Oggi Fico, nel mentre che combatte dalla sua poltrona (ancora) i privilegi della casta a suon di vitalizi, zitto, zitto, quatto, quatto, nel “programma per l’attività amministrativa 2018-2020”, allegato al bilancio previsionale della Camera, spunta una voce che non ha nulla a che fare con la voontà di contenimento delle spese.

Il presidente della Camera, infatti, ha autorizzato “il rinnovo del parco auto di rappresentanza attraverso l’espletamento di una procedura di gara per l’ acquisizione di sette autovetture ad alimentazione tradizionale e il noleggio di un’ autovettura ad alimentazione elettrica”. Il testo è contenuto tra le “misure da adottare” al punto d.3 “Assicurare i trasferimenti”.

Obiettivo della spesa, prevista nel programma in 200mila euro all’anno, è quello di “garantire il livello qualitativo di servizio già conseguito; mantenere nel 2018 il livello di spesa del 2017 dei servizi di noleggio con conducente, ottimizzando le procedure di gestione del Reparto”.
E ancora:“L’attività consiste nella gestione dei servizi di trasferimento a supporto dei deputati aventi diritto, delle delegazioni parlamentari e delle esigenze dell’Amministrazione. Comprende sia le attività che fanno capo al reparto interno, compresa la gestione del parco vetture, sia quelle relative ai servizi esterni di autonoleggio. L’attività forma oggetto del programma settoriale dell’autorimessa e ha l’obiettivo di garantire l’efficiente organizzazione del servizio, in applicazione della regolamentazione definita dagli organi di direzione politica e in coerenza con gli obiettivi economici indicati nelle deliberazioni degli Organi competenti.”
Ovviamente le novità non finiscono qui. Fico ci tiene anche all’immagine e, dunque, per ben 735mila euro “si procederà all’espletamento della procedura di gara legata al rinnovo del servizio di manutenzione delle opere di tappezzeria e legno, secondo le disposizioni del nuovo codice degli appalti”.
Per gli accessi alla Ztl verranno spesi 410mila euro e altri 690mila euro per le cure sanitarie. Ben 1.406.851 euro a disposizione per il “Potenziamento delle strutture di supporto del Parlamento” e 5.984.059 per la “Comunicazione istituzionale”. Ci sarà, ovviamente, un “Contributo ai Gruppi parlamentari” di ben 31.135.000 euro.
Infine, la ciliegina sulla torta: il “trattamento previdenziale dei deputati cessati del mandato” passa, per le pensioni dirette, da 11.760.000 a 16.200.000. Rimangono uguali le spese per “Pensioni di reversibilità” (200.000,00) e per “Rimborso delle quote di assegni vitalizi e delle pensioni sostenute dal Senato” (16.000.000).
 

IL DOCUMENTO

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antonio.delfurbo@zonedombratv.it
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