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Droni e arresti per i furbetti della quarantena

Droni e arresti per i furbetti della quarantena
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Arriva la stretta per i furbetti della chat che segnalano i posti di blocco in strada. L’occhio del drone avvisterà gli assembramenti di persone, nei parchi, nelle piazze e persino sul mare o in campagna. L’ultima frontiera dei controlli servirà per beccare e rispedire a casa chi non osserva le limitazioni agli spostamenti. Insomma, droni e arresti per i furbetti

Sono stati un milione e duecentomila i controlli in otto giorni. I 52mila cittadini denunciati sono quelli beccati fuori senza nessun motivo valido o che hanno detto una bugia. Lo scontrino di un eventuale acquisto è la prima arma di verifica. Se si è fuori per andare dal medico verrà chiesto nome e indirizzo dello specialista, se si va a portare la spesa o ad assistere un anziano lo stesso. Un’anagrafica, un contratto di affitto, il volume dei consumi dalle bollette, i modi più rapidi per le verifiche. E se lo spostamento riguarda motivi di lavoro il successivo controllo sarà quello di mettersi in contatto con il datore di lavoro.

Cosa ne saranno delle denunce e quando arriveranno le multe? Trattandosi di contravvenzioni la prescrizione (4 anni) è quasi scontata.

E al fine di evitarla e garantire che i furbetti siano effettivamente puniti, alcuni procuratori, come Carmelo Zuccaro a Catania e Luigi Patronaggio ad Agrigento, hanno dato disposizioni chiarissime. Si parte con un decreto penale e con un immediato pagamento e arresto in flagranza per chi è accusato di reati più gravi come l’epidemia colposa per chi non rispetta gli obblighi della quarantena.

“È nostro dovere – spiega Patronaggio – non vanificare l’opera delle forze dell’ordine e far sì che ci sia un effetto deterrenza per chi non capisce che deve rispettare le regole. A breve saremo inondati di denunce e dobbiamo evitare che ci sia uno scollamento tra l’operato delle forze di polizia e l’effettiva punizione del reato commesso”.

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