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Cosa sappiamo del G8 di Genova? Abbiamo certezze non vere o fatti reali su cui ragionare? I veri colpevoli di quei giorni sono i poliziotti o lo Stato? L’agente Tortosa o le facce nere e invisibili che nemmeno i giudici sono riusciti a riconoscere? E se quei manganelli fossero stati elementi terminali del nuovo percorso storico della globalizzazione? Antonio Del Furbo

Forse una verità di cui mai nessuno ha parlato perché rappresenta, evidentemente, il vero motivo che ha portato a scrivere una tragica pagina della storia d’Italia e che verrà fuori, forse, tra cinquant’anni. Compito nostro, sicuramente, quello di contribuire, da semplici cittadini, a individuare il motivo di quel sangue mettendo sul piatto intuizioni, riflessioni e ragionamenti. 

Certo, i fatti parlano da soli e basterebbero a inchiodare uno Stato, con i suoi rappresentanti, al muro delle responsabilità. Ma non in Italia dove, ad esempio, la Corte dei Diritti Umani di Strasburgo ha dovuto dirci che alla Diaz c’è stata tortura. E non solo. Quella stessa Corte ha dovuto spiegare, a politici e magistrati, che i responsabili di quella mattanza non dovevano essere promossi a incarichi superiori. 

“Alcuni dei capi della polizia di quei giorni, adesso ricoprono ruoli che con polizia e forze dell’ordine non c’entrano assolutamente niente” spiega un attivista che in quei giorni era a Genova. “Sono all’interno di sistemi finanziari enormi”.

E questo vorrà dire qualcosa? Vorrà dire qualcosa se l’ex capo della polizia, Giovanni De Gennaro, oggi è presidente della più grande azienda italiana? 

“Il ministro dell’Interno rimase al suo posto così come il capo della polizia” chiarisce Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera e autore del libro “La ferita”. E Imarisio quei fatti li conosce bene perché in quei giorni lui a Genova c’era fisicamente. Racconta di una città spettrale che evocava un qualcosa di strano che doveva avvenire ed è avvenuto.

E il filo conduttore tra il G8 e l’Expò potrebbe essere proprio quel capitalismo sfrenato da applicare senza se e senza ma. Lì a Genova è successo questo, secondo gli attivisti: “il mondo sta andando in questa direzione e se non ti sposti sono mazzate”.

 

P.s. Il video realizzato siamo stati costretti a rimuoverlo su richiesta dell’ex manifestante del G8. Non credevamo di far torto a nessuno aggiungendo idee alla discussione.

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