A procedere con una denuncia-querela è stata l’associazione “Governo del popolo“, attiva da sempre contro gli abusi di Stato. Il presidente, Francesco Carbone, ha agito contro il ministro di Grazia e Giustizia, Alfonso Bonafede, e contro il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per omissione di atti d’ufficio e concorso nei reati denunciati dall’Associazione.
Le ispezioni
“Nessuno ha mai avviato alcun procedimento o alcuna ispezione e controllo sulle nostre denunce presentate” spiega Carbone. Ci sono stati, spiega il presidente, “procedimenti penali sabotati dai Magistrati anche con l’abuso del modello 45, non avviando alcuna azione penale, violando l’art. 112 Costituzione, proteggendo di fatto associazioni criminali e/o di tipo mafioso e loro affiliati.”
L’Associazione ha presentato denunce alle Procure competenti, al Ministro di Grazia e Giustizia e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
I reati
I reati attualmente denunciati in diverse Procure della Repubblica (Termini Imerese, Palermo, Caltanissetta, Catania, Salerno, Napoli, Roma, Perugia, Firenze, Trento, Verona, Milano) e Procure Generali c/o Corti d’Appello (Palermo, Caltanissetta, Salerno, Roma, Firenze), ed alla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo (D.N.A.) sono:
- Appalti illeciti dei trasporti di Poste Italiane S.p.A.;
- Appalti illeciti di portierato e guardie giurate KSM S.p.A.;
- Truffa ai Fondi Europei;
- Associazione a delinquere di tipo mafioso;
- Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari;
- Sottrazione illecita di minori, maltrattamento e presunto abuso su minore – codice rosso;
- Evasione e Frode Fiscale;
- Truffa all’ISMEA;
- Estorsioni, tangenti e spartizione dei proventi degli Appalti;
- Truffa ai Fondi Antimafia;
- Voto di scambio politico mafioso.
La querela
“Pur avendo descritto in ogni denuncia nomi e cognomi di persone, società, fatti, e consegnato in allegato alle denunce le prove dei reati commessi – spiega Carbone – nessuno dei presunti rei denunciati è stato inserito nel registro dei reati, favorendo di fatto l’impunità degli stessi e la loro prosecuzione indisturbata degli illeciti commessi contro i singoli cittadini, la collettività e l’Erario dello Stato. Tanto ha costretto l’Associazione a dover procedere anche oltre innanzi alle Procure Competenti ex art. 11 cpp ed alla D.N.A., senza che mai a tutt’oggi nessuna autorità abbia avviato alcuna azione penale legittima (non a mod. 44 o 45) per acquisire tutte le prove in possesso, accertare i fatti e procedere agli arresti, come disposto anche dalla Legge spazzacorrotti (L. n. 3/2019), negando da sempre finanche una legittima convocazione del Presidente dell’Associazione Governo del Popolo APS per non procedere ex art. 112 Costituzione.”
Carbone spiega di aver chiesto un’azione penale nei suoi confronti per dimostrare la veridicità dei fatti da lui riportati. “Fatti che sono a tutt’oggi oggetto anche di interrogazioni parlamentari da oltre 9 anni”.