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Torna con una interessante intervista rilasciata al Capoluogo l’ex governatore della Regione Abruzzo. Appare stanco, consumato da una vicenda che in molti accostano a quella di Enzo Tortora.

Ottaviano Del Turco racconta un particolare accadutogli giovedì 8 luglio 2008, esattamente sei giorni prima dell’arresto:”Avevo capito che qualcosa non andasse proprio dal giovedì, quando il presidente del Consiglio Regionale, Marino Roselli, insistette con un mio collaboratore affinché firmassi la promulgazione della legge sul Commercio. Una legge già passata in Consiglio, che aveva bisogno solo della firma amministrativa del presidente della Giunta per divenire attuativa. Mi pregava di procedere alla firma prima possibile. Non riuscivo a capire perchè non potesse aspettare lunedì. Disposi affinché preparassero le carte, ma non ero sereno. Quella fretta mi aveva messo in allerta e scelsi di non anticipare la firma. Roselli era un uomo di D’Alfonso e sapeva già che io sarei stato arrestato“.

Del Turco venne prelevato da casa il 14 luglio 2008 dalla Guardia di Finanza a seguito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara e condotto presso il carcere di Sulmona dov’è rimasto detenuto per 28 giorni. L’accusa fu di associazione per delinquere, truffa, corruzione e concussione sulla gestione della sanità privata in Abruzzo.

“Osservo le questioni della regione – spiega Ottaviano Del Turco – con molta preoccupazione. Dal 2005 al 2008 abbiamo rimesso in ordine i conti della sanità abruzzese con un duro lavoro di scontro e di ridimensionamento. Gli assessori alla sanità che ci hanno seguito, hanno ereditato una situazione migliore di quella che dovemmo affrontare noi”.

Poi entra nello specifico:”Abbiamo promulgato la Legge 6 e la Legge 20, istituendo per la prima volta nella storia della regione una commissione di controllo sui ricoveri e le prestazioni delle cliniche. Cliniche che facevano risultare nei report fino a tre ricoveri per uno stesso posto letto”. Poi un pensiero rivolto a Chiodi che “pensava di aver avuto dei benefici dalla congiura contro di me: il posto di presidente e le leggi contro le cliniche, ma alla fine ha pagato per non aver avuto la forza di essere incisivo“.

Si dice “amareggiato per come stiano andando le cose in Abruzzo” aggiunge l’ex presidente della Regione. “Siamo andati alle elezioni senza che nessuno conoscesse il funzionamento della nuova legge elettorale. E la cosa più strana è che i non eletti, cacciati da un’interpretazione, non abbiano fatto ricorso. Una regione senza regole, sono preoccupato”. Quindi l’affondo:”Non ho mai avuto buoni rapporti con D’Alfonso. Quando lo chiamai per il consorzio acquedottistico pescarese che aveva definito l’acqua che si beveva a Pescara ‘quasi buona’, gli chiesi di cacciare gli autori di quella ridicola certificazione e lui mi assicurò che lo avrebbe fatto. Il martedì successivo durante l’assemblea, propose la riconferma di tutti. La rottura non fu mai risanata”.

Infine, per Del Turco “La nomina di Lolli a vice presidente è parte di un altro equilibrio, quello che riguarda il destino di Trifuoggi“.

Antonio Del Furbo

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