Il Consiglio dei ministri è continuato a slittare da oggi pomeriggio per poi iniziare verso le ore 18:30. A dividere i partiti della maggioranza è stato il nodo relativo al “maxi condono”. Ecco il Decreto Sostegni.
Sulle cartelle esattoriali Forza Italia e Lega hanno insistito per il saldo e stralcio di quelle fino a 5mila euro e fino all’anno 2015. Alla fine è stato trovato il punto di incontro. Sì alla cancellazione di vecchie cartelle, ma solo con un reddito Irpef che non superi i 30mila euro. La misura riguarderà le cartelle fino al 2011, mentre inizialmente avrebbe dovuto coprire il periodo 2000-2015.
Fino al 2015, è la mediazione raggiunta in Cdm, la cancellazione dovrebbe essere legata alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione chiesta da Carroccio e Fi. L’accordo prevede anche un successivo provvedimento per mettere a regime il problema dei crediti di difficile esigibilità. Si rinvia a un decreto – fatto di concerto con il direttore dell’Agenzia delle Entrate – per rendere più efficiente il sistema della riscossione.
“Il ministro dell’Economia e delle Finanze, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, presenta al Parlamento per le conseguenti deliberazioni una relazione contenente i criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi”, si legge nel testo. Vittoria di Forza Italia sulla decontribuzione lavorativa degli agricoltori per cui sono stati stanziati 300 milioni di euro.
“Più soldi e velocemente”
Il presidente del Consiglio è intervenuto in conferenza stampa per parlare del decreto varato dal Consiglio dei ministri: “Il nostro obiettivo è dare più soldi possibile a più gente possibile nel più breve tempo possibile. Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori. È una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare”. Un cambio di passo rispetto all’era del governo giallorosso: “Abbandono dei codici Ateco e velocità nei pagamenti. L’Ufficio delle Entrate mette a disposizione una piattaforma per i pagamenti a fine mese, i pagamenti inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda, quindi 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”.
Sulla situazione AstraZeneca, il premier Draghi ha detto che appena possibile si sottoporrà alla vaccinazione dell’antidoto in questione: “Non ho ancora fatto la prenotazione, anche se la mia classe di età mi permette di avere il vaccino e sì, farò l’AstraZeneca. Mio figlio lo ha fatto l’altro ieri in Inghilterra. Non c’è nessun dubbio”. La scuola, ha poi fatto sapere, “sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. La volontà è di riprendere in presenza almeno fino alla prima media”.
Il dl Sostegni
Le partite Iva che dimostreranno di aver subito nell’anno 2020 delle perdite superiori al 30% del fatturato dichiarato nel 2019 hanno il diritto di accedere alla definizione agevolata per gli anni di imposta 2017 e 2018. Previsti ristori dal 20% al 60% delle perdite per tutte quelle attività con un fatturato fino a 10 milioni di euro. Per calcolare tali perdite dovrebbe essere valutato il fatturato medio mensile del 2020 rispetto a quello dell’anno precedente l’arrivo della pandemia: “Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019”.
Il dl Sostegni prevede, oltre alla sospensione fino al 30 aprile dei versamenti fiscali e degli avvisi esecutivi, anche la proroga di 12 mesi del termine per le notifiche e di 24 mesi per quello della prescrizione. Sarà concesso più tempo pure per saldare le rate della Rottamazione ter e del saldo e stralcio. I versamenti saltati nel corso del 2020 dovranno essere saldati entro luglio 2021. Quelli previsti fino a luglio di quest’anno dovranno essere pagati entro il 30 novembre. L’Agenzia delle entrate inoltre metterà a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata il 10 maggio, anziché il 30 aprile, con lo slittamento dei termini delle certificazioni uniche a fine marzo.
Il fondo per il reddito di cittadinanza rifinanziato nel 2021 per un miliardo.
Il decreto prevede l’erogazione di tre nuove mensilità del reddito di emergenza con le stesse regole previste dal decreto rilancio. Ma la soglia di reddito viene incrementata per i nuclei che sono in affitto. Si parte da 400 euro per arrivare fino a un massimo di 800 a seconda dei componenti il nucleo familiare.
Il decreto Sostegni stanzia complessivamente 1,7 miliardi per il settore turistico. Si stanziano 700 milioni per il fondo “Montagna”, 900 milioni per i lavoratori stagionali, gli autonomi del turismo e i termali, 100 milioni per le fiere. In più al settore viene destinata anche una quota parte del maxi Fondo da 200 milioni per le imprese della ristorazione nei centri storici e la ristorazione specializzata per eventi privati e quota parte dei 10 miliardi assegnati al Fondo perduto.
I 987 miliardi di crediti
Sul tavolo del consiglio dei ministri ci sono circa 987 miliardi di crediti dello Stato nei confronti dei contribuenti per il quindicennio in esame. Il 91% di questi, “(895,8 miliardi), praticamente non esiste perché fa riferimento a contribuenti deceduti o falliti o su cui sono già state effettuate tutte le azioni di recupero possibili” ha spiegato Massimo Ungaro, capogruppo di Italia Viva in Commissione Finanze. Dunque il Fisco potrebbe ambire a mettere le mani su poco meno del 10% di questi debiti.
Le posizioni dei partiti
I partiti politici hanno assunto posizioni diverse in merito alla vicenda, spesso e volentieri poco conciliabili. La Lega avrebbe voluto l’eliminazione dei debiti al di sotto della soglia di 10mila euro. Il Movimento CinqueStelle chiedeva di cancellare tutto quel 91% di debiti pressoché inesigibili, compreso l’intero pacchetto di azioni cautelari-esecutive. Il Pd puntava a non includere i redditi medio-alti nei benefici previsti dalla rottamazione. Leu disposto ad intervenire solo sulle pratiche divenute oramai inesigibili. “Contrariamente alla Lega che propone un condono e a Pd e Leu che lanciano l’allarme, noi proponiamo la cancellazione del magazzino dei crediti inesigibili e proponiamo un intervento con sconto o dilazione per i crediti fiscali contratti causa-Covid”, dichiara invece Luigi Marattin (Iv), presidente della Commissione Finanze della Camera.
“La posizione di Confindustria è da sempre molto chiara: non chiediamo mai condoni e stralci di cartelle esattoriali. Se il governo vuole intervenire, è una scelta politica, non certo una richiesta di Confindustria”, ha dichiarato il presidente Carlo Bonomi a RaiNews24. “Veniamo da un anno tragicamente eccezionale, di chiusure, di mancata fatturazione, e l’ultima cosa che può pensare di fare lo Stato adesso è presentarsi a casa di milioni di italiani con una bella cartella esattoriale di qualche anno fa. Noi abbiamo detto che quelle fino a 5.000 euro, non quindi i grandi evasori, le azzeriamo” ha spiegato invece Matteo Salvini a Porta a Porta.