C’è uno scontro, tanto per cambiare, tra politica e cultura. A L’Aquila il sindaco è allo scontro con la direttrice artistica del Festival degli incontri perché, si dice, all’evento che celebrerà il decennale del terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese è stato invitato lo scrittore Roberto Saviano insieme al disegnatore Zerocalcare.
“A poche settimane dall’inaugurazione, il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, si fa vivo manifestando l’intenzione di voler condizionare il supporto operativo del Comune proponendo l’esclusione di alcuni ospiti a lui sgraditi, tra questi Roberto Saviano e Zerocalcare, chiedendomi un bilanciamento politico del programma, con nomi a lui graditi, esercitando così di fatto una censura politica sugli indirizzi culturali.” Così Silvia Barbagallo, la direttrice artistica dell’evento. “È il segno di una visione autoritaria del rapporto tra la politica e la cultura -ha aggiunto- un’invasione di campo della politica che mette bocca dove non dovrebbe, la scelta degli ospiti e dei contenuti, per una manifestazione interamente finanziata dal ministero dei Beni culturali”.
I 700mila euro, però, non li mette di tasca propria il Comune dell’Aquila né tantomeno il primo cittadino aquilano. Il Festival, infatti, è finanziato totalmente dal ministero dei Beni culturali che ne stabilisce la gestione. E a gestire il festival, dunque, sarà l’Istituzione Sinfonica abruzzese. Ma il sindaco Biondi non ci sta: “Visto che i soldi per il decennale del terremoto li gestisce il Comune, che poi li eroga all’Istituzione sinfonica, il programma degli eventi deve essere concordato con il Comune, cosa peraltro sottoscritta nel verbale del comitato di indirizzo sottoscritto anche dalla Barbagallo. Il minimo sindacale è che questa signora, che non ho ancora avuto modo di conoscere, si sieda con me e ragioni sugli eventi: voglio un calendario plurale e inclusivo”. Poi, aggiunge il primo cittadino, che “Su Saviano e Zerocalcare ho detto che si deve confrontare con me: se vogliono che il Comune adotti la delibera per erogare i fondi, mi venga a trovare e ragioniamo”.
Insomma, per Biondi il direttore artistico dell’evento non può decidere in autonomia e applicando le regole del proprio lavoro. La politica deve, comunque, entrare a gamba tesa. E poco importa se l’area politica del sindaco ha poco da contrapporre, in termini di “par condicio”, a personaggi come Saviano e Zerocalcare.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, che ha detto: “La cultura deve essere libera. Libera da pressioni e interferenze politiche. Sul programma del festival degli incontri dell’Aquila non può e non deve esserci alcuna intromissione né da parte del MiBAC né da parte del Comune”.
Polemiche finite? Manco per niente. Eppure l’intervento del ministero che ha erogato fondi dovrebbe zittire tutti. E invece no. Interviene anche la leader di Fratelli d’Italia che spiega: “È intollerabile che i soldi destinati per il decennale del terremoto siano utilizzati per costruire l’ennesima passarella per personaggi come Roberto Saviano, il cui unico talento è quello di essere amico della sinistra. È vergognoso che per il Pd e l’intellighenzia il sindaco Biondi, che è stato eletto dai cittadini, non abbia nemmeno il diritto di dire che non è d’accordo. Fuori dal mondo le parole del ministro Franceschini, talmente sfacciato e presuntuoso da pretendere di impartire lezioni sulla libertà della cultura da pressioni e interferenze politiche. L’unica lezione che la sinistra può fare è su come usare i soldi degli italiani per finanziare amici intellettuali, scrittori, attori, film che non vede nessuno e le immancabili coop. Da queste sanguisughe non accettiamo lezioni: portate rispetto agli aquilani e se vi piace tanto la compagnia di Saviano invitatelo a cena. E pagate voi.”
E, infine, c’è chi come il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di FdI, annuncia un’interrogazione parlamentare: “Al Festival degli Incontri de L’Aquila, finanziato dal Mibac con le risorse del decennale del terremoto, stanno emergendo delle opacità sconcertanti. Non coinvolta la città de L’Aquila, non coinvolta la Regione Abruzzo, non coinvolte le Istituzioni culturali e artistiche della città, totalmente disatteso il programma previsto, ma in compenso attivato il solito ‘marchettificio’ della sinistra che utilizza fondi pubblici per gestire con totale discrezionalità i soldi degli italiani, non facendosi scrupolo neppure quando si tratta di risorse destinate a ricordare la tragedia del terremoto de L’Aquila del 2009”. Quindi “presenterò un’interrogazione parlamentare per fare luce su questa vergognosa storia al neo ministro Franceschini, che ha in modo inaccettabile preso posizione sulla questione prima ancora di avere avuto il tempo di studiare le carte e valutare l’accaduto”.
Una domanda sorge spontanea: se la politica vuole decidere il programma di un evento del genere perché non nomina direttamente responsabili politici alla direzione artistica?