Davide Nalin è un magistrato di Rovigo originario di Padova coinvolto nel caso della scuola privata di formazione per magistrati “Diritto e Scienza”, diretta dal consigliere di Stato Francesco Bellomo.
Il caso di Davide Nalin s’intreccia con quella di Bellomo. Come abbiamo riportato all’epoca, secondo l’accusa rivolta da una delle allieve della scuola, Bellomo avrebbe obbligato i borsisti a rispettare un dress code. Che per le donne imponeva minigonne, tacchi a spillo e trucco marcato. E a firmare un contratto con clausole per vietare il matrimonio e valutare i fidanzati in base a un algoritmo. Se i compagni, in base a diverse voci che andavano dall’intelligenza al potere o alla ricchezza, non raggiungevano un certo punteggio, gli allievi erano invitati a troncare il rapporto.
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Sempre secondo l’accusa, il pm Nalin avrebbe fatto da assistente a Bellomo. Sarebbe intervenuto per sanare dissidi tra le ragazze e Bellomo e procurando per lui foto delle donne nude. Per queste accuse, il sostituto procuratore è finito sotto azione disciplinare al Consiglio superiore della magistratura. Con la richiesta di sospensione cautelare delle funzioni e dello stipendio.
Davide Nalin torna in Procura
Davide Nalin viene trasferito alla Procura generale di Venezia come pubblico ministero. A dicembre del 2017 il magistrato era stato sospeso in via cautelare delle funzioni e dallo stipendio e collocato fuori ruolo in seguito allo scandalo sulle borsiste. In un primo momento, si era parlato della possibilità che potesse rientrare a Rovigo, dopo l’annullamento del provvedimento di sospensione del Consiglio superiore della magistratura, città dove, da vincitore di concorso, aveva iniziato la sua carriera nel febbraio del 2014.
Sanzioni annullate a marzo
Nel settembre 2020 la sezione disciplinare del Csm, ha deciso la sospensione dalle funzioni per due anni, già scontati, ed il trasferimento a Bologna con funzioni di giudice. Mentre era stato assolto dall’incolpazione di aver speso la sua autorevolezza di magistrato nell’attività di selezione delle borsiste inducendole a rispondere ad un test sui fidanzati, a sottoporsi a prove per superare la paura, ed a sottoscrivere il regolamento con divieti e limitazioni della vita privata.
I giudici delle Sezioni unite civili della Cassazione, tuttavia, avevano accolto il ricorso del procuratore generale, annullando la sentenza che non avrebbe “esaminato nella loro globalità una serie di elementi che pure risultavano dal capo di incolpazione” e disponendo “il rinvio alla sezione disciplinare affinché dia conto con una più congrua motivazione, delle ragioni della propria decisione”. Ora, il nuovo colpo di scena.
Nel frattempo Nalin è stato assolto a Piacenza dalle accuse di stalking e lesioni in concorso con Bellomo. Mentre nel processo che si era aperto a Bari, tutto è stato inviato alla Procura di Brescia per competenza territoriale.