Gli abruzzesi sono fortunati: il loro “salvatore” non abbandonerà la propria terra per una poltrona in Parlamento. E, finalmente, i suoi elettori torneranno a fare sogni tranquilli senza ansie e timori.
Antonio Del Furbo
Dunque, a quanto pare, il “sogno americano” del Big d’Abruzzo pare sfumato e lui, proprio lui, un pò per il nervoso, un po’ per solitudine, si butta sul cibo. E che cibo!
Secondo quanto riporta Abruzzoweb, big president si è riunito con i fedelissimi “baciatori delle sue guance” in un ristorante di Spoltore (Pe).
Alla cena, preparata da uno chef di alto profilo, sono stati invitati più di 200 ospiti, tutti personaggi, in sostanza, dell’Abruzzo che conta.
Non è dato sapere se tra gli imprenditori, i politici, i dirigenti e i funzionari c’era anche qualcuno che per l’emozione di sedere al tavolo del “Dio” d’Abruzzo lacrimava. Ma, ne sono sicuro, qualcuno che buttava fuori lacrime di coccodrillo c’era. Eccome.
D’Alfonso, comunque, pare non abbia lasciato spazio a chiacchiere e ha spiegato subito qual è il suo obiettivo: ricanditatura alla guida della Regione nel 2019. E immagino le lacrime, gli applausi e i baciamano. Ancora.
The governator avrebbe spiegato che la sua intenzione sarebbe quella di confrontarsi su grandi temi. Un programma a lunga scadenza insomma.
Peccato che D’Alfonso alla poltrona parlamentare ci credeva tanto.
“Stiamo creando le condizioni affinché nel prossimo governo un abruzzese guidi le Infrastrutture. Ne riparliamo fra 2 anni”
disse l’anno scorso a margine di una conferenza stampa. E chissà se quel ministro doveva essere lui.
Il testo dell’invito recapitato ai partecipanti, recita più o meno così:
“Mi permetto di invitarti a una conviviale essenziale per avere modo di confrontarmi con te, per ascoltarti e riflettere con te su come aiutare meglio la Regione Abruzzo”.
E ancora:
“Ho pensato di individuarti per quello che tu rappresenti nel mondo sociale, economico, culturale e comunitario, stimando la tua capacità di coltivazione dei pensieri e di espressione degli interessi”.
E infine:
“C’è da ricostruire un telaio di espressione sociale, ho bisogno di confronto con te per capire cosa serva ancora all’Abruzzo, quali sono le energie che l’Abruzzo ha dentro di sé”.
Ora non resta che attendere che i rappresentanti della regione che conta costruiscano questo telaio per il nuovo camion di D’Alfonso.