Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di Lanciano, in provincia di Chieti, è emersa con forza la necessità di affrontare l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il territorio abruzzese.
Crisi idrica. “Convocare una seduta straordinaria in tempi brevissimi sulla crisi del servizio idrico con l’invito a partecipare, rivolto ai vertici della SASI SpA”.
È questa la richiesta presentata dal consigliere di maggioranza al Comune di Lanciano, Gabriele Di Bucchianico, nel consiglio comunale del 7 agosto. La discussione, animata dagli interventi dei consiglieri e del sindaco, e in cui è stato citato anche il lavoro di approfondimento giornalistico svolto da Zone d’Ombra Tv, ha evidenziato la gravità della situazione e la richiesta unanime di convocare un consiglio comunale straordinario con la presenza dei vertici di SASI (Società Abruzzese per il Servizio Idrico Integrato) e della Regione Abruzzo.
La gravità della crisi idrica
Il consigliere di maggioranza, Gabriele Di Bucchianico, ha sottolineato l’urgenza della questione, definendola un problema non solo gestionale ma anche di salute pubblica: “È un problema serio, anche di igiene e sanitario, e non più procrastinabile. Non possiamo aspettare che nevichi e che piova, avremmo dovuto mettere in campo strategie molto prima che accadessero le emergenze”. Le sue parole mettono in luce una critica alla gestione della crisi, ritenuta reattiva anziché preventiva.
La richiesta di coinvolgimento di SASI e Regione
La necessità di coinvolgere SASI in un confronto pubblico è stata ribadita con forza da diversi consiglieri. Carlo Ciccocioppo ha richiesto che l’azienda venga convocata con tutta la documentazione relativa ai progetti e alle spese effettuate: “La SASI deve essere convocata con tutti i progetti e la documentazione. Io chiedo che la SASI venga convocata per conoscere come sono stati spesi i soldi”. Questo intervento evidenzia un’esigenza di trasparenza nella gestione delle risorse finanziarie destinate al miglioramento della rete idrica.
Un emendamento presentato da Rita Teresa Aruffo, che chiedeva una maggiore diffusione dei dati e una comunicazione più chiara alla cittadinanza sugli interventi in corso, è stato però respinto nei mesi scorsi. Ciò evidenzia una tensione latente tra la volontà di trasparenza e le dinamiche interne al Consiglio.
Le preoccupazioni del sindaco
Tonia Paolucci ha dipinto un quadro preoccupante della situazione, riferendo che le 33 contrade di Lanciano sono ormai senza acqua o soggette a continui disservizi. “Abbiamo segnalato più volte al numero verde i disservizi, unico punto di contatto”, ha dichiarato il Paolucci, sottolineando la frustrazione per la mancanza di risposte efficaci da parte di SASI.
Critiche alla gestione e richiami dal Prefetto
Giuseppe Luciani, ex consigliere provinciale, ha denunciato un drammatico aumento delle perdite nella rete idrica, passate dal 56% al 70%. Luciani ha inoltre ricordato che a novembre 2021 erano stati stanziati 41 milioni di euro per il miglioramento della rete. Con l’obiettivo di completare i lavori entro il 2026, chiedendosi se i lavori siano stati effettivamente portati avanti: “Alla luce di quei finanziamenti, sono stati portati avanti quei lavori? Riusciamo a vedere una luce? Sono state mappate le zone per capire quali sono le dispersioni?”.
Infine, il sindaco Filippo Paolini ha espresso il suo dissenso nei confronti della gestione di SASI, affermando di aver sempre votato contro i bilanci dell’azienda: “Il problema viene da lontano. I sindaci hanno detto che sono incompetenti e il Prefetto ha richiamato SASI”. Paolini ha quindi sostenuto l’idea di una convocazione in Consiglio comunale per un confronto diretto.
Conclusioni
La discussione in Consiglio comunale ha messo in evidenza la complessità e la gravità della crisi idrica che affligge Lanciano e l’Abruzzo. La richiesta di un consiglio comunale straordinario con la partecipazione di SASI e della Regione rappresenta un tentativo di affrontare il problema in modo più diretto e trasparente. Tuttavia, restano ancora molte domande senza risposta, e il dibattito continua a essere segnato da tensioni e critiche nei confronti della gestione attuale della crisi.
Consiglio straordinario su SASI: i punti del documento approvato
La situazione, descritta come insostenibile, ha spinto i rappresentanti a chiedere con urgenza la convocazione di un Consiglio comunale straordinario, a cui partecipino i vertici della SASI SpA e le autorità regionali, per discutere e affrontare le problematiche legate alla gestione dell’acqua.
L’acqua: un bene primario negato
Il documento inizia ribadendo l’importanza dell’acqua come “bene comune e indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi”, sottolineando che l’accesso all’acqua potabile è un “diritto umano inalienabile e inviolabile”. Tuttavia, la realtà attuale racconta una storia diversa: “l’acqua, bene primario e indispensabile, non viene garantita come dovrebbe”, denuncia il testo.
I consiglieri invitano a prendere coscienza del cambiamento climatico, ormai evidente e con conseguenze drammatiche, specie in Italia. “Non è più il tempo di tergiversare o di rincorrere l’emergenza, sperando che poi passi. Non è più il tempo di aspettare che nevichi o che piova”, si legge nel documento, che richiama la necessità di soluzioni nuove e immediate.
SASI e la gestione dell’acqua
Nel mirino delle critiche vi è la SASI, l’ente pubblico responsabile della gestione del servizio idrico integrato, che include la captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili e industriali, nonché la depurazione delle acque reflue. Nonostante la ben nota carenza idrica causata dalla siccità, la provincia di Chieti registra una dispersione idrica superiore al 50%, con interi territori che rimangono senza acqua per giorni, causando “enormi disagi alla popolazione”.
Le chiusure programmate, comunicate nei bollettini settimanali di SASI, spesso non vengono rispettate, lasciando “centinaia di famiglie senza acqua per giorni”. Le autobotti per il rifornimento, si legge, arrivano solo dopo numerose sollecitazioni, aggravando ulteriormente una situazione già precaria.
Investimenti e promesse
Il testo ricorda che già nel dicembre 2017, durante una conferenza stampa, la SASI aveva illustrato un piano di interventi per un valore di 10 milioni di euro. Successivamente, nel dicembre 2022, l’azienda ha annunciato investimenti per 63,7 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti altri 6,7 milioni di euro come premio del Ministero per aver anticipato molti appalti. Più di recente, nel novembre 2023, la SASI ha comunicato ulteriori investimenti per circa 9 milioni di euro destinati alle attività di ricerca perdite e ingegnerizzazione.
Nonostante queste cifre significative, la crisi idrica persiste e i disservizi continuano a pesare sulle spalle dei cittadini. Anche il Prefetto di Chieti ha richiamato la SASI per il mancato rispetto degli orari di interruzione del servizio idrico, segnalato dai sindaci e dai numerosi cittadini esasperati.
Richiesta di azioni concrete
Alla luce di queste considerazioni, i consiglieri comunali di Lanciano hanno chiesto al sindaco e alla giunta comunale di promuovere azioni concrete per “preservare e salvaguardare le risorse idriche” e garantire che l’acqua sia accessibile a tutti come diritto fondamentale. È stata inoltre sollecitata la SASI a migliorare la qualità del servizio e a rispettare gli orari di interruzione programmati.
Il documento, infine, impegna il presidente del Consiglio comunale a convocare una seduta straordinaria in tempi brevissimi, con la partecipazione dei vertici della SASI SpA. L’obiettivo è quello di affrontare in modo diretto e trasparente la crisi idrica che sta affliggendo il territorio. La richiesta riflette l’urgenza di trovare soluzioni durature e sostenibili. Si vuole porre fine a una gestione considerata inadeguata e anacronistica di un problema che, come ribadito dai consiglieri, non può più essere rimandato.
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