Luigi di Maio vuole sorpassare con il suo partito virtuale – Insieme per il futuro – il M5s. Ed è disposto a tutto. Il ministro degli Esteri ha un solo obiettivo in testa: umiliare Giuseppe Conte e soffiargli quanti più parlamentari è possibile.
L’ex capo dei Cinque stelle vuole ribaltare i rapporti di forza e di numeri in Parlamento tra la sua creatura politica e il suo vecchio partito. La quota di sorpasso è fissata a 115. Mentre 51 è il numero di parlamentari tra Camera e Senato che, passando da un gruppo all’altro, consentirebbero al movimento fondato dal ministro degli Esteri di superare gli ex colleghi di partito. La meta non è lontana.
E lo strappo tra Conte e il governo Draghi sta spingendo un’altra pattuglia di deputati e senatori verso l’addio al Movimento.
Ad oggi i numeri sono questi: il M5s tra Camera e Senato ha 165 parlamentari. Insieme per il Futuro, il movimento nato dalla scissione di Di Maio, parte da 64 tra deputati e senatori. Se dal Movimento arrivassero in 51 per abbracciare Di Maio, Ipf tocca quota 115. Mentre il Movimento scenderebbe a 114. Sorpasso completato. Umiliazione per Conte. E soprattutto Di Maio dimostrerebbe, numeri alla mano, che il M5s è lui.
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Già nelle prossime ore altri 20 parlamentari, quindi, potrebbero far richiesta di entrare nei gruppi dimaiani. Ipf passerebbe cosi da 64 a 84 parlamentari. Mentre il M5s scenderebbe a 145. Di Maio è in corsia di sorpasso e mette pressione su Conte che rischia una capitolazione. I dimaiani stanno mettendo in campo una vera e propria campagna acquisti per recuperare gli ex colleghi. Telefonate, incontri, cene. Vincenzo Spadafora e Sergio Battelli sono i più attivi.
All’assemblea dei Cinque stelle sono stati 19 gli interventi a favore della fiducia a Mario Draghi. Dovrebbero ufficializzare, prima di mercoledì, il passaggio con Di Maio. Si fanno i nomi di Federica Dieni, Giulia Grillo, Azzurra Cancelleri, Maria Soave Alemanno. Discorso a parte per il capogruppo alla Camera Davide Crippa, sfiduciato ieri con l’editoriale di Marco Travaglio. Crippa è accusato di essere il leader della resistenza draghiana nel Movimento.
Dall’inizio della legislatura il M5s è la formazione politica che più ha risentito del fenomeno dei cambi di gruppo. I pentastellati hanno infatti perso ben 166 componenti dal 2018 a oggi, dimezzando di fatto le loro file rispetto all’inizio della legislatura.