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Crisi aziendali: come funziona la composizione negoziata

Crisi aziendali: come funziona la composizione negoziata

Nel panorama economico italiano, la composizione negoziata della crisi è diventata una misura fondamentale per le aziende in difficoltà finanziaria.

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Nel panorama economico italiano, la composizione negoziata della crisi è diventata una misura fondamentale per le aziende in difficoltà finanziaria.

Crisi aziendali: come funziona la composizione negoziata. Questo strumento, introdotto ufficialmente nel 2021, ha guadagnato rilevanza grazie anche a una campagna pubblicitaria governativa che ne ha promosso l’utilizzo tramite i principali mezzi di comunicazione. La sua popolarità è cresciuta soprattutto negli ultimi mesi, caratterizzati da una forte frenata economica e produttiva. Secondo Unioncamere, a novembre 2024 erano state avviate 1.963 procedure, un numero che, con l’incremento del 60% nell’ultimo anno, ha probabilmente superato quota duemila.

Cosa prevede la composizione negoziata della crisi?

La composizione negoziata è pensata per intervenire in presenza di segnali di crisi finanziaria, evitando che questa evolva in un fallimento conclamato. Questo istituto consente alle imprese di congelare le iniziative legali dei creditori, offrendo tempo prezioso per individuare soluzioni come la ristrutturazione del debito, la sospensione dei pagamenti o la vendita dell’azienda.

Secondo Marco Arato, esperto di diritto societario e partner dello studio BonelliErede, l’accesso alla procedura è aperto a ogni tipologia di azienda, dalle microimprese ai grandi gruppi, senza limiti di fatturato. Esempi concreti includono realtà come il marchio Trussardi, che è passato sotto il controllo del gruppo Miroglio grazie a questa procedura.

Settori colpiti: dall’automotive al retail

Uno dei settori più rappresentativi della crisi è quello dell’automotive. La CLN di Caselette, specializzata nella lavorazione dell’acciaio, ha dovuto affrontare una forte tensione finanziaria a causa del calo delle forniture da parte di clienti come Stellantis e Renault. Con oltre 6.500 dipendenti e 380 milioni di debiti a lungo termine, l’azienda sta cercando di rinegoziare il proprio debito sotto la guida degli advisor di PwC e Gop.

Anche il settore della moda ha risentito della crisi. Claudio Marenzi, CEO di Herno, sottolinea l’importanza di rivalutare il rapporto qualità-prezzo per riconquistare i consumatori. L’azienda Pro-Gest, leader nella produzione di carta e cartone, ha invece fatto ricorso alla composizione negoziata per affrontare una crisi amplificata dai rincari delle materie prime e dalla spinta inflazionistica.

Il comparto retail: Coin e Kasanova

Nel comparto retail, Coin e Kasanova sono tra i nomi più noti a essere ricorsi alla composizione negoziata. Coin, catena di grandi magazzini, ha annunciato la chiusura di otto punti vendita, nonostante ricavi annui di 280 milioni di euro. Kasanova, attiva nel settore degli articoli per la casa, sta invece affrontando le difficoltà legate all’aumento dei costi logistici, cercando una ristrutturazione efficace per garantire la continuità aziendale.

Vantaggi della procedura

La composizione negoziata offre numerosi vantaggi. Tra questi, la rapidità: la procedura si conclude, generalmente, entro un anno. Inoltre, la sua natura informale permette di evitare, nella maggior parte dei casi, l’intervento dell’autorità giudiziaria. Un esperto nominato funge da mediatore tra debitore e creditori, facilitando l’accordo su misure come la moratoria sui crediti o la ristrutturazione del debito.

Un ulteriore beneficio è rappresentato dalla tutela dei finanziatori. I crediti concessi alle imprese in composizione negoziata godono di prededuzione: in caso di fallimento, hanno priorità di rimborso rispetto ad altri crediti, inclusi quelli fiscali e dei dipendenti. Questo meccanismo incoraggia sia gli investitori istituzionali sia i soci aziendali a sostenere finanziariamente le imprese in difficoltà.

I rischi della speculazione

Nonostante i vantaggi, la composizione negoziata non è priva di rischi. Alcuni fondi di investimento, attratti dalle opportunità offerte da questo strumento, stanno concedendo prestiti a tassi d’interesse molto elevati, talvolta superiori al 12%. Questi tassi, pur riflettendo il rischio associato alla situazione finanziaria delle aziende, possono sfociare in una vera e propria speculazione, aggravando ulteriormente la posizione delle imprese in difficoltà.

Prospettive future

La composizione negoziata rappresenta un’opportunità concreta per prevenire il collasso delle imprese italiane. Tuttavia, è essenziale monitorare attentamente l’uso di questo strumento per evitare abusi e garantire che i benefici si traducano in una reale ripresa economica. Con un numero sempre maggiore di aziende che ricorre a questa procedura, la sfida è quella di coniugare velocità e trasparenza, assicurando al contempo la tutela degli interessi di tutte le parti coinvolte.

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