Tirano un sospiro di sollievo Lombardia, Piemonte e Calabria. Per le tre regioni finisce la zona rossa. Il ministro Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza riguardo le restrizioni Covid che entrerà in vigore da domenica 29 novembre.
Le tre regioni diventeranno zone arancioni, mentre Sicilia e Liguria passeranno a gialle. Restano le stesse restrizioni per Campania , Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana. “L’ordinanza è valida fino al 3 dicembre“, fa sapere il ministero. Restano dunque in zona rossa Abruzzo, Campania e Valle d’Aosta, oltre a Toscana e Provincia di Bolzano, che dovrebbero però essere “declassate” tra una settimana. Allo stesso modo, rimangono nella fascia di rischio intermedia Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria.
Le decisioni di governo ed esperti
Le decisioni sono state prese sulla base del nuovo monitoraggio settimanale dell’Iss. Il premier Giuseppe Conte aveva annunciato “delle novità” sui colori delle Regioni, sulla scorta di un calo dell’Rt nazionale. I dati che arrivano dal report fotografano una situazione in miglioramento: l’indice è in discesa a 1,08 nel periodo 4-17 novembre, a dimostrazione del fatto che le misure adottate dall’esecutivo stanno funzionando. E ad oggi sono 28mila i nuovi casi, in calo per il quarto giorno consecutivo.
“L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata“, avverte però l’Iss, sottolineando che 10 Regioni restano “a rischio alto“. Si tratta di Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia, Friuli, Lombardia, Bolzano, Puglia, Sardegna e Toscana, mentre le rimanenti sono a rischio moderato, di cui 7 con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Si conferma quindi “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile“, si legge nel report dell’Istituto.
Incidenza critica
“Per la prima volta da molte settimane”, scrivono gli esperti, “l’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale. Questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane”. Allo stesso tempo però, “questo andamento non deve portare a un rilassamento prematuro delle misure”, avverte l’istituto, “o a un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti“.
Il motivo è che la situazione negli ospedali resta complessa.
“Al 24 novembre, 17 regioni avevano superato almeno una soglia critica in area medica o Terapia intensiva“, si legge nella bozza del report. In 7 regioni, evidenzia la bozza del monitoraggio, non si registra alcun sovraccarico oltre la soglia critica del 40% per i posti letto Covid occupati in area medica: Basilicata, Molise, PA Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. Se l’indice Rt dovesse mantenersi costante, però, “quasi tutte le Regioni hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese. I ricoverati in terapia intensiva sono passati da 3.612 (17/11) a 3.816 (24/11/2020), mentre i ricoverati in aree mediche sono passati da 33.074 (17/11) a 34.577 (24/11/2020)”.
Natale
Il 4 dicembre entrerà in vigore il nuovo dpcm, oggetto dell’incontro tra il premier e i capidelegazione di governo avvenuto oggi a Palazzo Chigi. Uno dei temi caldi è quello del coprifuoco durante le vacanze di Natale. All’interno della maggioranza c’è chi preme per anticiparlo alle 21, chi per posticiparlo in modo tale da consentire una maggiore ripresa dei consumi. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, fa sapere che “resterà l’orario delle 22“, anche se ribadisce che la “discussione è in corso”.