La posizione di Roma, Parigi e Madrid resta distante da Bruxelles e dagli Stati membri nordici su come affrontare la crisi sanitaria ed economica dovuta a Covid-19.
Stando alle parole della presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, e del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, i 27 stati membri rimettono tutto sul bilancio pluriennale dell’Unione. Nessun cenno viene fatto all’utilizzo di eurobond o coronabond.
Approccio graduale
“Non è un segnale per togliere oggi le misure di contenimento, ma per fornire una cornice alle decisioni degli Stati membri. In generale raccomandiamo un approccio graduale. Ogni azione deve essere continuamente monitorata”. Così von der Leyen, presentando il documento preparato da Commissione e Consiglio europeo per la ripartenza dopo il blocco da coronavirus.
“L’Europa ha bisogno di un nuovo piano Marshall” ha aggiunto la presidente della Commissione. “Avremo bisogno di ingenti investimenti pubblici e privati, per ricostruire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. La chiave di questo è un nuovo, potente bilancio pluriennale dell’Ue”. “Il prossimo bilancio Ue – afferma – dovrà distinguersi dagli altri, perché dovrà dare la risposta europea alla crisi del coronavirus”.
Investimenti
E il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aggiunge: “Il mercato unico è un bene comune Ue, è il cuore pulsante dello sviluppo europeo e della capacità di coesione sociale. E’ stato danneggiato e colpito dalle decisioni prese” dai Paesi membri per ragioni sanitarie. Adesso la strategia europea per la ripresa deve avere come priorità la sua “ripartenza e lo sviluppo di un’imponente strategia d’investimento”.
Ora gli occhi sono puntati sull’appuntamento del 23 aprile prossimo, data in cui si terrà il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo cui sarà sottoposta questa road map.
Intanto Ursula Von der Leyen annuncia che la Commissione organizzerà per il 4 maggio una conferenza online dei donatori per finanziare la lotta globale al coronavirus, “proponendo delle soluzioni innovative ed eque”. “Abbiamo cominciato i preparativi in collaborazione con rinomate organizzazioni. Ovviamente ciò avverrà in stretto coordinamento con l’OMS e spero che i paesi e le organizzazioni di tutto il mondo rispondano a questa chiamata”.