Niente cassa integrazione ad aprile perché le banche non sono pronte ad anticipare la cassa integrazione. Questo il motivo dello slittamento dei pagamenti a maggio per chi è dovuto rimanere a casa per il coronavirus.
Arrivano brutte notizie per i lavoratori costretti a casa per contrastare la diffusione del Coronavirus. I circa 5,6 milioni di dipendenti in attesa di Cig rimangono a bocca asciutta. I tempi per l’anticipo bancario, previsto dall’accordo del 30 marzo 2020 tra ABI e Parti Sociali, si allungano. L’obiettivo era quello di accelerare l’erogazione degli importi a sostegno del reddito dei lavoratori ma è tutto fermo al palo.
Secondo uno studio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “gli assegni verranno realisticamente liquidati solo nel mese di maggio”. Tra i motivi vi sarebbe anche l’aver concentrato la gestione di tutto il sistema di interventi in un unico soggetto, l’Inps.
“Non solo il termine indicato dal Governo per il pagamento della mensilità di cassa integrazione, previsto entro il 15 aprile, non sarà assolutamente rispettato, ma sarà molto difficile che i sostegni ai lavoratori arrivino prima della fine del mese” spiegano i Consulenti del Lavoro.
Alle varie problematiche generate dal coronavirus, si aggiungono altre, come quella della richiesta, da parte delle banche, dell’esibizione del modello “SR41” predisposto solo dopo l’autorizzazione Inps. Tempi che si allungano anche per via della scarsa chiarezza delle procedure individuate.