Una colonna di mezzi dell’esercito davanti al cimitero di Bergamo per portare 70 bare nei forni crematori di altre regioni. Sono tanti i Comuni che si sono resi disponibili ad accettarle per l’emergenza coronavirus.
Sembrano scene di guerra quelle che arrivano da Bergamo. Ieri sera, alcune salme sono state trasportate in altri Comuni, per alleggerire il lavoro del forno crematorio di Bergamo, ormai al collasso.
Il numero dei morti per coronavirus sono troppi e troppo ravvicinati, per poter dare a tutti una cremazione in tempi brevi. In appena una settimana le vittime sono state oltre 300: troppo per essere cremate nel solo cimitero cittadino. Per questo motivo, il sindaco della città, Giorgio Gori, aveva chiesto aiuto. Così la solidarietà è arrivata dagli altri colleghi dei Comuni Varese, Modena, Friuli, Piacenza, Parma e Rimini. Ieri notte, una lunga colonna di mezzi dell’esercito ha attraversato le vie di Bergamo, per trasportare i feretri fuori dalla città e portarli nelle zone che hanno messo a disposizione i propri impianti crematori. Trentuno sono arrivati a Modena, gli altri ai restanti centri.
“In un momento tragico la Vostra collaborazione e vicinanza è encomiabile” ha scritto Gori in una lettera, indirizzata ai sindaci delle città che sono scese in campo, in aiuto di Bergamo e che si faranno carico delle salme delle vittime da coronavirus, che in questi giorni sono state centinaia.
“È un’immagine straziante”, ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini, condividendo su Facebook la foto della colonna di mezzi dell’esercito. “L’Esercito porta le bare fuori da Bergamo, per la cremazione fuori dalla Lombardia, una terra messa a prova durissima, che lotta senza tregua contro il male – scrive – È un’immagine straziante, che colpisce con la forza di cento, mille pugni”.
I numeri
Sono 4.305 le persone contagiate, in totale, dal Covid-19, in aumento di 312 pazienti rispetto a ieri. E qui, anche il numero dei morti è elevato: ieri se ne registravano oltre 300.
Un numero così alto che il forno crematorio della città si trova al collasso. Arrivano troppe vittime, troppo in frette per poterle cremare tutte in tempi brevi. In più, “oltre al triste conteggio dei decessi che viene diffuso dalle fonti ufficiali, ci sono tante altre persone che stanno morendo in casa, o nelle case di riposo”.