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Coronavirus, la disperazione dei connazionali a Londra: “Abbiamo paura”. A migliaia rientrano in Italia

Coronavirus, la disperazione dei connazionali a Londra: "Abbiamo paura". A migliaia rientrano in Italia
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Una ragazza di Vasto invia l’appello alla Farnesina e al ministro degli Esteri per chiedere aiuto per le due sorelle che vivono a Londra. Una di loro è malata gravemente e non riceve assistenza sanitaria da nessuno. Tanti in fuga dal Regno Unito dopo le disposizioni del governo inglese riguardo l’emergenza Coronavirus.

“Da mercoledì 11 una delle mie sorelle si è ammalata, sembrerebbe avere tutti i sintomi del Covid-19” scrive la ragazza in una lettera inviata al quotidiano Zonalocale. “Pensando all’inizio che fosse una semplice influenza – spiega la donna – hanno chiamato dopo qualche giorno il numero di emergenza 111 e dopo aver illustrato la sintomatologia hanno deciso di inviare un’ambulanza sul posto. Una volta arrivato il medico ha eseguito una piccola visita del tipo misurare la pressione, la frequenza cardiaca e la temperatura corporea per poi fare la sua diagnosi: ha esordito dicendo che aveva tutti i sintomi del Coronavirus! Alla domanda fate il tampone per avere la certezza, è stato risposto che non potevano in quanto sprovvisti e inoltre perché devono attenersi alle normative che il governo ha dato! Di portarla in ospedale neanche a parlarne perché ricoverano solo i casi gravissimi visto la forte emergenza che stanno attraversando.”

Il caos

“Anche perché il medico spiegava loro che in ospedale regna un caos assurdo per i tanti contagiati gravi che ci sono e le ambulanze non riescono a far fronte a tutte le richieste che arrivano, per questo i tempi di attesa superano di gran lunga le due ore.”

A quel punto la donna ha deciso di mettersi in contatto con l’Italia.

“Mi sono subito attivata dall’Italia chiamando i numeri di emergenza della Farnesina e inviando loro anche una email, ma ahimé nessuna risposta! Il telefono risulta sempre occupato malgrado sia attivo H24, ho chiamato il centralino e non mi hanno saputo dare nessuna indicazione in merito. Da Londra anche mia sorella ha provato più volte a chiamare ma con nessuna risposta oltre ad essersi registrata sul sito di unità di crisi della Farnesina. Onestamente non sappiamo più cosa fare! Ci sentiamo abbandonate dalla nostra Nazione malgrado al TG dicono che possiamo contattare la Farnesina per casi urgenti! Capisco che sicuramente i casi saranno tantissimi per questo le linee occupate visti i tanti italiani residenti all’estero per studio o lavoro, ma non possono isolarci in questo modo considerando la linea politica che il ministro inglese Boris Johson ha esplicato! Mi appello alla Farnesina affinché ci contatti il prima possibile per cercare di risolvere insieme la situazione di forte urgenza che stiamo attraversando anche perché la febbre è ferma a 39/6 e neanche più le Tachipirine ormai si trovano nelle farmacie a Londra. Cellulare: +447910809658”. 

“Persone in fila davanti al Consolato”

Intanto davanti al Consolato Generale d’Italia a Londra circa un centinaio di italiani sono in fila per ottenere un foglio di viaggio. “La gente è venuta qui perché vuole tornare in Italia. Il documento di viaggio è indispensabile per rientrare in Italia in quanto sono state chiuse le frontiere” ci racconta Nicola Saraceni, un italiano che che vive e lavora a Londra. 

Il rimpallo tra il Consolato e l’Ssn britannico

Il Consolato, intanto, scrive che “Per tutte le emergenze riguardanti possibili casi di contagio da Covid-19, le Autorità britanniche indicano di contattare il Servizio sanitario britannico (NHS) attraverso il numero 111.” “Per le situazioni connesse alla presente situazione è operativa una task force contattabile per mail e telefono (recapiti su sito e pagina Facebook). Pertanto si prega di contattare la task force attraverso detti recapiti e non di venire in Consolato Generale salvo che per ETD o passaporti di emergenza”.

Le indicazioni dell’Nhs

Come da protocollo, il Servizio sanitario britannico invita i cittadini a restare a casa se si ha una temperatura elevata: ti senti caldo al tatto sul petto o sulla schiena” e se “la tosse è continua”. Divieto assoluto di andare in ambulatorio, farmacia o ospedale” e, addirittura, “non è necessario contattare 111 se si sta a casa.” Infine, scrive l’Nhs, “Il test per il coronavirus non è necessario se rimani a casa.”

La grande fuga

Proprio questo approccio del governo inglese al coronavirus sta allarmando molti italiani residenti a Londra. In tanti si sono riversati presso il Consolato italiano e altrettanti stanno chiedendo informazioni per rientrare in Italia. “Scusate i voli alitalia sono già pieni. ce ne saranno altri nei prossimi giorni?” chiede Franco. “Siamo io e una mia amica che vogliamo ritornare in Italia e non riusciamo a prenotare il volo Alitalia…. Non esce proprio ed avevano detto che avrebbero messo dei voli dal 17 per Roma Fiumicino …. come possiamo fare ?” chiede Silvia. “Sto cercando di prenotare un volo Alitalia da Londra per rientrare in Italia, tuttavia è richiesta la mascherina per l’imbarco e attualmente sono introvabili in qualsiasi esercizio commerciale; è impossibile persino trovare tratte alternative in quanto gli aerei e i treni non sono disponibili o richiedono più di 4 cambi o ore di scalo.

Cosa posso fare?” è il quesito di Chiara. “Salve, io vorrei tornare a casa in Sardegna, ma non riesco a trovare nessun volo Alitalia. Fate di tutto per permetterci di ritornare a casa, qua non mi sento al sicuro. Ho già limitato le uscite ma preferisco farmi la quarantena a casa mia. Aiutateci” l’appello di Nicoletta. “Rientrare in auto in Italia essendo residenti in uk è possibile? Con bimba di 4 mesi vorrei evitare aereoporti. Qui in uk non ci sentiamo al sicuro, sono convinta che il peggio deve ancora arrivare…” chiede Stefania.

Prezzi dei voli alle stelle
Le compagnie aeree hanno fatto lievitare i prezzi per i voli dal Regno Unito per l’Italia. Cancellati i voli economici di Ryanair e confermati alcuni di Alitalia.

Questo nuovo rientro impatterà sul Sistema sanitario nazionale italiano aggravando l’emergenza Coronavirus?

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