Non si fermano i numeri dei contagiati e delle vittime da coronavirus in Italia. Salgono a 3.296 i malati con un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri e 148 i morti, 41 in più. A fornire i nuovi dati è stato il commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile.
“Finora i guariti sono il 10,7% del totale di coloro che hanno contratto il coronavirus, i deceduti il 3,8%”, ha aggiunto.
I numeri per regione
Sono 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 in Trentino, 7 in Molise, 9 in Umbria, 1 in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, uno in Basilicata, e 2 Valle d’Aosta. Le vittime sono 98 in Lombardia (25 in più di ieri), 30 in Emilia Romagna (+8), 10 in Veneto (+4), 4 nelle Marche, 3 in Liguria (+2) e uno in Puglia. Complessivamente sono finora 3.858 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Sono stati eseguiti 32.362 tamponi, dei quali oltre oltre 27 mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Coronavirus, entro metà marzo oltre “tremila i morti”
“Non ci sono criticità nei nostri ospedali – ha detto Borrelli – compresi quelli della Lombardia che sono oberati di lavoro”.
In Valle d’Aosta oggi sono stati registrati i primi due probabili casi di Covid-19. Gli esami effettuati su due pazienti presi in carico dal Servizio sanitario regionale sono risultati positivi. Le persone risultate positive manifestano sintomatologie lievi.
Il bollettino dello Spallanzani
L’ultimo bollettino dell’ospedale Spallanzani riferisce di pazienti ricoverati, 29 positivi. Cinque pazienti ricoverati hanno la polmonite e stanno facendo la terapia antivirale, hanno un supporto respiratorio e quindi le loro condizioni sono più serie.
Scuole, l’Iss: “Chiusura potrebbe essere prorogata”
Il “Comitato tecnico-scientifico ha solo portato all’attenzione dei ministri elementi di incertezza su quanto un provvedimento di questo tipo può contribuire al contenimento dell’infezione. L’altro elemento di incertezza è sulla durata della sospensione. La chiusura delle scuole potrebbe estendersi oltre il 15 marzo “sulla base degli scenari”.