La nostra troupe dopo circa mezz’ora dall’inizio del consiglio comunale è stata allontanata dall’aula perché non autorizzati dal presidente. Il primo punto all’ordine del giorno, su richiesta dell’opposizione, c’era la cosiddetta “delibera bavaglio”.
La nostra troupe dopo circa mezz’ora dall’inizio del consiglio comunale è stata allontanata dall’aula perché non autorizzati dal presidente. Il primo punto all’ordine del giorno, su richiesta dell’opposizione, c’era la cosiddetta “delibera bavaglio”. Abbiamo aspettato l’inizio dei lavori e filmato un battibecco tra il capogruppo del Pdl in consiglio comunale Marina Febo e il presidente dell’assemblea Lucio Matricciani. L’opposizione ha proposto di discutere la contestata delibera che impone il bavaglio a giornalisti e blogger riguardo le attività di consiglieri, assessori e di tutti i dipendenti comunali. In sostanza tale delibera prevede un monitoraggio continuo sul web di tutte le attività che potrebbero scalfire l’integrità morale dei rappresentanti delle istituzioni. Dopo una prima resistenza da parte del presidente Lucio Matricciani, è stata accolta, grazie all’intervento del segretario della presidenza, la richiesta del Pdl. Si sono discussi però quattro degli undici punti proposti dalla minoranza. La Febo chiede alla maggioranza:«se sia stato opportuno presentare la delibera visto che lo stesso Di Lorito ha più volte ribadito che il personale del Comune e sottodimensionato». Poi prosegue:«Inoltre, ci sembra, che il Comune abbia già contenziosi aperti che non riesce a seguire, con questa scelta aumenterebbero ancor di più le risorse da destinare a tale lavoro con un aggravio di costi sulle finanze pubbliche». A quel punto, mentre il vice sindaco stava rispondendo alle domande, il presidente Matricciani da l’ordine ai vigili di farci spegnere la telecamera. Noi contestiamo la decisione in quanto l’argomento è d’interesse nazionale e, tra l’altro, in una sala pubblica. Inoltre, durante il consiglio comunale era presente una telecamera che si occupava della diretta streaming. A quel punto sono intervenuti i carabinieri che ci hanno allontanato e portato all’esterno della sala chiedendoci i documenti. Nel momento del nostro allontanamento Carlo Spatola Mayo del Movimento cinque stelle ha preso la parola dichiarando la propria contrarietà all’atto di forza riservataci.
VIGILI E CARABINIERI D’ACCORDO CON NOI
Le forze dell’ordine, appena fuori dalla sala, hanno riconosciuto la nostra ragione. Secondo vigili e carabinieri avevamo tutto il diritto di rimanere dentro e filmare.
PER NOI NESSUNA NOVITA’
Siamo ormai abituati a questa continua arroganza da parte di ogni potere, politico o economico che sia. Spesso ci ritroviamo in situazioni spiacevoli dove, tra l’altro, rischiamo anche l’incolumità fisica. Oggi però crediamo che sia stato superato ogni limite. Non abbiamo capito il motivo per il quale siamo stati allontanati dopo trenta minuti e immediatamente dall’aula del consiglio. Forse perché lo scivolone del presidente Matricciani sul cambio delle priorità da discutere all’ordine del giorno lo ha infastidito talmente tanto da prendersela con noi. Forse. Non abbiamo capito il perché del nostro allontanamento nonostante ci fosse una telecamera per la diretta streaming: non avremmo potuto raccontare cose diverse da quelle dei colleghi. Non capiamo. Strano essere cacciati dall’assemblea e poi sentirsi dire dalle forze dell’ordine di essere liberi di poter rientrare a filmare. L’interesse era talmente tanto importante sull’argomento “bavaglio” che finanche qualche quotidiano nazionale se n’è occupato. A chi abbiamo dato fastidio? Forse i primi ad essere “beneficiati” dalla legge bavaglio della giunta Di Lorito siamo stati noi? Domani nessuno ci difenderà e nessuno spenderà una parola su un blog fatto da blogger senza finanziamenti pubblici e lontano da poteri forti. Domani nessun rappresentante dell’Ordine dei giornalisti e di articolo 21 spenderà una parola sulla vicenda. Nessuno parlerà perché i blogger non sono giornalisti di casta alla faccia di ogni legge bavaglio. A noi però non interessa. Noi facciamo cose di cui siamo convinti. Il resto è noia.
di Antonio Del Furbo