Il senatore del M5s Elio Lannutti non ritira la sua candidatura per la corsa alla presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sulle banche. Il suo incarico puzzerebbe di conflitto di interessi visto che suo figlio Alessio lavora nell’Ufficio Enti della sede romana della Banca Popolare di Bari, istituto in crisi al centro di un salvataggio da parte dello Stato.
Una giornata di tensione all’interno del Movimento visto che a Roma è arrivato sia Beppe Grillo che Davide Casaleggio. Lannutti all’ora di pranzo è andato all’hotel Forum, accompagnato da Antonio Di Pietro, per un vertice a quattro.
“Penso che Elio Lannutti sia la persona con gli skills maggiormente adeguati per quel ruolo quindi noi insisteremo con Elio Lannutti”, ribadisce il senatore 5S Daniele Pesco, presidente della Commissione Bilancio al Senato. “Luigi Di Maio devi dichiarare nero su bianco che uno così il presidente della commissione banche non lo può fare – attacca su Facebook il deputato dem Emanuele Fiano – Sicuramente non avrà i nostri voti”. E ricorda: “Uno degli estimatori dei Protocolli Savi anziani di Sion, un testo antisemita falso diffuso dalla polizia segreta zarista all’inizio del ‘900, nella Germania del Terzo Reich fu proprio Hitler che li citò nel Mein Kampf. Tralascio gli altri estimatori da Hamas all’estrema destra. Poi è arrivato il senatore Elio Lannutti del M5S che di quel testo falso e immondo ha ripubblicato su Twitter le teorie che stavano nel secolo scorso anche alla base del progetto che portò alla Shoah”.
E Alessia Morani, sottosegretaria pd allo Sviluppo economico, ribadisce su Twitter: “Dovrebbe essere Lannutti a ritirarsi dalla candidatura per la presidenza della commissione banche. Mi auguro che abbia la sensibilità di togliere la maggioranza da questo grande, gigantesco imbarazzo”.
Così anche Italia Viva. “Per il senatore Lannutti se IV e PD non lo voteranno come presidente della Commissione Banche ‘saranno loro a spaccare la maggioranza’. Gli ricordo le regole del gioco: la maggioranza si riunisce, trova un accordo e su quello ci si impegna; non che M5S decide e gli altri si adeguano”, ha detto il senatore Eugenio Comincini.
“Il Pd e Italia Viva non mi sostengono? Quello che fanno il Pd e Italia Viva sono affari del Pd e di Iv, mentre quel che fa il M5S è affare del M5S. Io sono il candidato del Movimento, tutto qui. Fin quando non cambieranno le cose, io sono stato scelto con elezioni democratiche e resto al mio posto”, ha dichiarato all’Adnkronos Elio Lannutti
Dalla Libia, un arrabbiato Di Maio tuona: “Il nome del presidente sarà frutto di un accordo di maggioranza”. E in un attimo il nome di Lannutti viene bruciato, pronto per essere sostituito da nuovi candidati. Lannutti non ci sta e, dopo l’incontro con Grillo, sbotta: “Cosa significa che mio figlio lavora in banca? Dov’è il conflitto di interesse? Andate a vedere il conflitto di interesse di coloro che hanno fatto i crack e non di uno che lavora onestamente. Vi dovete vergognare. Sono stato scelto con le procedure previste, sono e resto il candidato del Movimento. Chi spacca è chi non mi vota”.
“Questa si chiama macchina del fango – continua su Radio Capital Lannutti -. Alessio è il più giovane giornalista professionista, è stato giornalista parlamentare, si è laureato con 110 e lode, è stato licenziato, gli ho sconsigliato di continuare a fare il giornalista e ha trovato lavoro come impiegato. E dov’è il conflitto di interessi? Con grande rammarico ma ora ci saranno denunce penali e civili nei confronti di colleghi per questa campagna diffamatoria”.