Il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, che due anni fa ha proposto il Nobel per la pace a Salvini che secondo lui parla come il Papa, avrebbe rivelato di non temere l’inchiesta di Milano sui fondi della Lega. Il motivo è presto detto: “quello che indaga della Guardia di Finanza, il generale…lo abbiamo messo noi, per questo siamo tranquilli”.
Il riferimento di Claudio Durigon nel video sembra essere all’inchiesta sui contabili della Lega in Parlamento, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, e che riguarda la compravendita della sede della Fondazione Lombardia Film Commission. I pm Eugenio Fusco e Stefano Civardi confermano la piena fiducia nei militari della Guardia di Finanza. “Nel confermare piena fiducia ai militari della Guardia di Finanza che hanno svolto le indagini sul caso Lombardia Film Commission – dichiarano – ribadiamo la professionalità, il rigore e la tempestività negli accertamenti a loro delegati”.
La vicenda
Claudio Durigon, l’attuale sottosegretario all’Economia del governo Draghi, viene eletto alla Camera nelle elezioni del 2018. Prima di entrare a Montecitorio Durigon aveva fatto carriera all’interno del sindacato Ugl, dove era arrivato a ricoprire la carica di vicesegretario.
L’Ugl, che dichiara di poter contare su quasi due milioni di iscritti, sarebbe in realtà un sindacato con poche migliaia di deleghe. A denunciarlo a Fanpage sono gli stessi tesserati.
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Se da un lato la procura di Genova bloccava i conti del Carroccio in seguito all’inchiesta sui 49 milioni, è proprio Durigon a suggellare l’alleanza con la Lega di Matteo Salvini. È lui che corre in soccorso del partito in crisi economica mettendo a disposizione della Lega la sede e lo staff del sindacato. È grazie alla discesa in campo del sindacalista che si è fatto onorevole che la Lega costruisce la sua roccaforte nel Lazio. Operazione partita dalla provincia di Latina, la città natale di Durigon. Fonti riferiscono legami del sottosegretario nella provincia pontina già investita da numerose inchieste dell’antimafia per infiltrazioni mafiose nella politica.
Le indagini dei pm non preoccupano il sottosegretario che ha rivendicato di essere stato lui, insieme al suo partito, ad aver nominato il generale della Guardia di finanza che sta indagando sulla Lega di Matteo Salvini.
L’esito di quelle indagini ha portato ad accuse pesanti per i due leghisti che sono ora a processo: turbativa d’asta e peculato per aver distratto 800 mila euro di denaro erogato dalla Regione. Al momento non risultano aperti fascicoli in procura a Milano sulle parole di Durigon riportate nel video.
Durigon però è tranquillo
Noncurante delle polemiche, Durigon replica all’Adnkronos: “Sono tranquillissimo. Sto lavorando sul dl Sostegni, posso dire che siamo a buon punto, lunedì avremo sicuramente una giornata impegnativa su quelle che potranno essere le varie approvazioni”. Fonti della Lega fanno sapere intanto che l’avvocato del sottosegretario avrebbe già presentato dieci querele. Ma il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, annuncia: “Chiediamo al presidente Draghi di fare chiarezza e pulizia. Presenteremo un’interrogazione parlamentare perché il governo risponda alle troppe pagine oscure in questa vicenda. E agli amici del Pd e del M5S chiediamo però – conclude Fratoianni – di non essere silenti: quello che è emerge dall’inchiesta giornalistica è gravissimo.”