Antonio Tavani affida a Facebook il bilancio dei suoi 5 anni di attività al servizio dell’Ente che dal 24 giugno scorso è stato cancellato dalla riforma del governo. Un’analisi, quella dell’assessore alla viabilità, che suona come una resa nei confronti di una politica vecchia e con un’assoluta mancanza di prospettiva per il futuro.
Tavani si definisce un “non imbecille” qualità questa che gli ha permesso un dialogo sempre aperto con gli oppositori che “mi ha aiutato anche a cambiare idea, quando i miei interlocutori mi hanno convinto della bontà delle proprie”. Spesso accusato di non aver dato risposte in tema di “viabilità, manutenzione, lavori pubblici, scuole, sicurezza dei nostri figli che studiano all’interno delle nostre scuole e al controllo dei nostri fiumi” afferma chiaramente che non ci saranno nemmeno in futuro per via della “scure nazionale” che il governo ha calato sulle Province italiane annunciato con “uno dei più vergognosi e bugiardi” tweet mai scritti da Renzi in cui annunciava:”abolite le Province, mandate a casa 3.000 politici”.
Tavani afferma che tutto ciò è una “clamorosa falsità, che solo una informazione televisiva e giornalistica malata può continuare a diffondere”.
“IO, L’INCAPACE”
“È risuonato spesso in questi 5 anni, sulla bocca del Senatore Coletti, dell’Assessore Tamburrino, del Capogruppo D’Amico la parola “incapace” associata all’Assessore alla Viabilità” continua Tavani. Afferma di essersela presa soprattutto perché a scuola come nel lavoro “non ero e non sono proprio l’ultimo dei brocchi”. Però, aggiunge “ho mostrato delle marcate incapacità in questi 5 anni” tra le prime quella “di azzerare 150 milioni di debito, nella seconda provincia più indebitata d’Italia dunque di “evitare che in ogni annualità si dovessero riconoscere milioni e milioni di € di debito fuori bilancio, tutti all’attenzione della Corte dei Conti oggi. Milioni che abbiamo dovuto pagare mandando in default un ente che altri, tanti altri, prima di noi avevano pesantemente indebitato. I numeri non sono confutabili”.
SACRIFICI ENORMI PER I CITTADINI MA NON PER I DIPENDENTI
È duro Tavani anche con funzionari e dipendenti della Provincia:”Sono stato incapace di vedere affermato in Giunta un principio sacrosanto, cioè che i sacrifici enormi ai quali noi stiamo sottoponendo le famiglie, le imprese, i nostri pendolari, i nostri studenti che vivono questa provincia” non corrispondono a “sacrifici partecipati anche dai dipendenti e dai funzionari di questo Ente”. Un messaggio chiaro e diretto:”Tali sacrifici questa classe di dipendenti – che tutti avete ringraziato e che voglio ringraziare anche io perché non voglio fare di tutt’erba un fascio – non li ha sopportati. Altrimenti sarebbe stato più facile aprire quel forziere inaccessibile che si chiama “produttività” e che ogni anno costa ai contribuenti 2.000.000 di euro; un vero e proprio tesoretto, questo sì, che continua ad essere distribuito ed elargito con concertazioni (alle quali la parte politica non partecipa) dove la parola produttività ne è solo il titolo di testa, ma secondo logiche che hanno a che vedere con la clientela e con la difesa di vecchie, consolidate e stantie rendite di posizione”. Stessa analisi per quelle “posizioni organizzative della cui genesi si perde la memoria nei decenni. Posizioni che si hanno perché si è sempre fatto così, perché chi è arrivato prima 20 anni fa se la porta anche a casa, se la pensione pure in un Ente nel quale i giovani trentenni neoassunti e vincitori di concorso non avranno nemmeno la certezza della loro pensione”.
Tra le incapacità anche quelle di non aver convinto l’allora presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, a destinare i 40milioni di euro alla viabilità, di non aver convinto i “tromboni del Consiglio Regionale a destinare il 3% dei FAS alla viabilità”. Un altro invito, mai raccolto, ai “cantonieri di montare il GPS sulla loro macchina per poi vedere entrare, qualche settimana fa, Procura e Finanza negli uffici del settore ad acquisire movimenti, atti e i rimborsi chilometrici degli operai”.
Un personale, quello della provincia, che non è stato motivato “a lavorare meglio, ad essere più produttivo” anche per un atteggiamento ostruzionistico da parte del sindacato.
“NESSUN CONSIGLIERE REGIONALE HA RESTITUITO LE 6 MENSILITA’ INDEBITE”
Tavani ce l’ha con i Consiglieri Regionali che non hanno destinato “le 6 mensilità che indebitamente hanno percepito da dicembre 2013 a maggio 2014″ al rifacimento delle arterie stradali abruzzesi. “Sorrido quando leggo D’Amico, quando leggo Radica, quando leggo qualcun altro affermare …..“ci affideremo a D’Alfonso, ci affideremo a Legnini, ci affideremo a questa classe politica”…..ma è proprio questa classe politica che ci ha pensionato, ma non ha pensionato noi, ha pensionato il futuro dei nostri figli, dimenticandosi di STRADE e SCUOLE!”. Un dirigente di settore che non si è posto nei confronti dei problemi con “maggiore autorevolezza”.
“Sono passati quasi 4 anni in cui questo Consiglio ha approvato elenchi annuali di opere nessuna delle quali ha avuto inizio, ma non solo, nessuna delle quali ha avuto copertura finanziaria ma non solo, nessuna delle quali andava riproposta oggi perché l’unica eredità tecnica che può essere lasciata al prossimo Consiglio è quel Piano Triennale di Viabilità Regionale 2011/2013 che noi abbiamo approvato in Giunta, dove si parla esclusivamente di“manutenzione straordinaria delle strade”, che noi abbiamo inviato alla Regione e dove loro, i tromboni regionali di quel passato Consiglio Regionale, che pure si vantano come è vero di aver ridotto di un miliardo di euro di debiti, hanno approvato il Piano finanziandolo con ZERO EURO!!!!”.
Quindi la chiusura dell’accorato post:”Io sono preoccupato da imprenditore, da cittadino e da papà perché guardare il Senato che si sta disegnando a Roma è quanto di peggio può partorire la politica in questo momento, e lì c’è il Governo attuale, ma c’è anche chi lo sostiene da dentro e da fuori. Nessuno si può chiamare fuori della recente partitocrazia”.
ZdO