La politica, cari compagni e amici, attraversa un brutto periodo, forse più grave di quella degli anni ’90. È una politica che da anni si è staccata dalla vita reale e fa affari con i grandi del mondo, con le multinazionali e con chi ha più soldi da mettere sul banco delle ‘virtù’. Una politica, insomma, quasi tutta globale e per niente locale.
E allora perché non ripartire dal locale per ridare credibilità alla tanto bistrattata politica? Ed ecco, quindi, farsi spazio l’ideona di mister Luigi Febo, candidato del Partito Democratico per la poltrona di sindaco di Chieti.
Lui, intanto, scopiazza il metodo del suo mentore Luciano D’Alfonso, presidente di Regione, andandosene in giro tra i quartieri della sua tanto amata città. Ed eccolo lì impegnato a conoscere “alcune tematiche care ai residenti di Filippone” e a divulgare il verbo programmatico per risollevare le sorti della Teate.
Un programma scritto prima di conoscere le problematiche? Un sindaco all’avanguardia.
E poi via svolazzando tra il Tricalle, Madonna delle Grazie, Sant’Anna e San Salvatore. Foto, sorrisi, baci, abbracci nonostante il buon Febo percepisca:”un clima di grande insofferenza per una città che in questo momento, come negli anni passati, non sta esprimendo al meglio le sue potenzialità culturali e turistiche”.
Potenzialità inespresse anche in quegli anni in cui lui era assessore ai Lavori pubblici nella giunta dell’allora sindaco Francesco Ricci? Un “commercio moribondo” e “parcheggi del centro che impongono molti a doversi muovere da casa a piedi, con grande difficoltà per gli anziani” come in quegli anni in cui, sempre Febo, era assessore?
Però, il probabile futuro sindaco i concetti del suo programma teatino vuole portarli porta a porta, condominio per condominio. E il suo tour nei palazzi è già partito con tanto di affissioni pubblicitarie sulle porte condominiali:”Il giorno 17 aprile alle ore 20,00 – si legge su uno degli avvisi – presso i locali comuni della 3° palazzina, si terrà un incontro con il candidato sindaco sig. Luigi Febo per discutere sulle problematiche del ns. condominio. Siete tutti invitati a partecipare”.
Chissà se in futuro un eventuale ministro non possa essere espressione dei condomini d’Italia per portare una ventata di nuova politica.