La nuova amministrazione di Chieti continua il proprio lavoro per la città. Dopo essersi votata all’unanimità l’aumento degli stipendi, in nome del popolo, ha rinnegato anche la tanto amata “teatinità”.
Una scelta quella dei bonifici più pesanti per aiutare, dicono, le persone in difficoltà. Nei manuali della politica, probabilmente, non compare una scusa più risibile di quella partorita dalla nuova giunta chietina.
La Giunta di Chieti si aumenta gli stipendi per aiutare i poveri. La pezza peggio del buco
In campagna elettorale i nuovi amministratori si sono ben guardati – ovviamente – dal dire ai concittadini che, in caso di elezioni, avrebbero aumentato il proprio stipendio per poi “versare su un conto dedicato alle famiglie la differenza”. Sicuramente hanno infarcito i loro interventi richiamandosi alla teatinità, all’orgoglio di essere cittadini di Chieti. Un elemento fondante e importante per risolvere i tanti problemi della città.
I “teatini”
“Noi vinceremo perché amiamo la nostra città e non dobbiamo dare conto a nessuno, dalla nostra parte ci sono solo cittadini di Chieti” diceva l’attuale vicesindaco in campagna elettorale. Parlando del suo avversario politico, sempre De Cesare, tuonava: “Anche i suoi veri concittadini, i Tollesi, non hanno un grande apprezzamento politico per Di Stefano, tanto che alle comunali del ’97 si è candidato e non è stato eletto da segretario provinciale in carica di Alleanza Nazionale.” Un concetto teso a ribadire, dunque, le distanze tra i “veri teatini” e quelli che con Chieti non hanno nulla a che vedere.
L’arrivo dei “non teatini”
Vinte le elezioni pare che le idee di sindaco e vicesindaco siano cambiate. E, a quanto pare, i cittadini di Chieti sono passati in secondo piano.
Così si scopre che proprio De Cesare dà a un assessore non teatino l’incarico più pesante: quello al Bilancio. Tiziana Della Penna, commercialista e revisore contabile, aiuterà infatti la nuova amministrazione a districarsi nel complesso universo del bilancio teatino. Unico neo è che Della Penna è di Fara Filiorum Petri e poco ha a che fare con la tanto sbandierata teatinità. Ma c’è anche un altro assessore importantissimo per il buon funzionamento della giunta: Mara Maretti che è assessore a Innovazione sociale e Politiche sociali assistenziali, Segretariato sociale, Sviluppo sostenibile, Cooperazione internazionale, CED, Informatizzazione, Digitalizzazione. La Maretti, anche come la collega Della Penna, non è teatina ma è di Mantova.
E non è finita.
Anche l’addetto stampa, Monica Di Fabio, che non è di Chieti. La giornalista ha avuto lo stesso incarico nello staff del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini dov’è appunto residente. Una mortificazione per i professionisti teatini a cui, almeno in campagna elettorale, proprio De Cesare prometteva attenzione per tutti i cittadini. Possibile che l’amministrazione non abbia trovato un professionista della comunicazione anche in virtù della tanto decantata teatinità?
Importante – si diceva durante le “arringhe” elettorali – essere di Chieti perché bisogna conoscere il territorio e la storia. Evidentemente, però, chi pubblica i post sui Social non è di Chieti e non conosce bene l’italiano visto che, almeno in tre casi, sono stati sbagliati i luoghi e le costruzioni delle frasi.
In un post, ad esempio, facendo riferimento al mercato coperto di Chieti scalo, il Social media manager mette una foto di palazzo di Ortona.
In un altro caso ancora la costruzione della frase è da sottolineatura grave.
E, infine, un errore che per un teatino doc come De Cesare dovrebbe valere l’espulsione diretta: in un post che comunica la situazione Covid a Chieti viene messo l’hashtag “Pescara”.
Per quanto riguarda la comunicazione pare non ci siano grosse competenze. Interessante notare, invece, che chi guiderà Chieti saranno quelli che nel sangue non hanno la teatinità.
Un passo avanti per la nuova Giunta.