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Il tribunale di Chieti ha chiesto, in mattinata, l’acquisizione di tutta la documentazione che comproverebbe il trasferimento dell’enorme somma di denaro appartenente all’ex patron di Villa Pini su un conto alle Antille. 

Sono i “famosi 100 milioni che Angelini, il grande accusatore di questa vicenda” scrivono sulla pagina Facebook di ‘Verità e Giustizia per Ottaviano Del Turco’ “sostiene di aver versato all’ex presidente della Regione Abruzzo sotto forma di tangenti e che, infatti, non sono mai stati trovati”.

Una bomba che arriva direttamente dalla città teatina residenza di Angelini. 

L’INCHIESTA

L’inchiesta, partita nel 2011, sta facendo luce sul crac del gruppo Angelini per 200 milioni di euro. Debiti accumulati verso gli ex dipendenti rimasti per lungo tempo senza stipendio e verso le banche e fornitori. Le 12 società del gruppo avevano accumulato debiti per quasi 500 milioni di euro.

A guidare l’inchiesta il procuratore capo di Chieti Pietro Mennini e i pm Giuseppe Falasca e Andrea Dell’Orso.

LE SOCIETA’

Per l’accusa la bancarotta è stata consumata intorno alle 12 società. Villa Pini, SanStefar, Sanatrix, Santamaria, Piccolo rifugio La Cicala quelle riferibili alla galassia delle aziende sanitarie. Novafin, Seac, Verde, Verde2, Logicon e Sistemi organizzativi quelle che erano legate con le prime.

LA HOLDING NOVAFIN 

La Novafin era controllata da Angelini e la moglie. La società, tra l’altro, si occupava della cura delle persone e aveva quasi il 50% delle quote delle Terme di Popoli.

Villa Pini avanzava dalla Novafin un credito di ben 100 milioni di euro, la San Stefar di circa 30 milioni di euro.

“UNA NOTIZIA SPLENDIDA”

I sostenitori di Ottaviano Del Turco esultano su Facebook. “A questo punto” ironizzano “o Collelongo si trova alle Antille, oppure, finalmente, questa vicenda comincerà a risolversi per il meglio con Verità e Giustizia per Ottaviano Del Turco”.

ZdO

 

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