A quanto pare il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha le idee un po’ confuse sui numeri dei cosiddetti foreign fighter presenti in Italia. L’altro giorno ne aveva censiti 53 “che sono passati dall’Italia in partenza o di ritorno”. Oggi pare ne siano appena quattro.
Tra i nomi dei combattenti c’è il genovese Giuliano Delnevo che ha perso la vita in Siria nel 2013. I foreign fighters, ovvero combattenti stranieri, sono dei cittadini con in mano un passaporto europeo che scelgono di unirsi alle milizie dello Stato Islamico in Siria e in Iraq.
“Sui circa 3mila combattenti stranieri censiti in Europa – ha riferito il ministro dell’Interno Alfano – sono 53 quelli coinvolti nei trasferimenti verso i luoghi di conflitto, che hanno avuto a che fare con l’Italia e quattro di loro hanno nazionalità italiana. Il ministro non sa o non vuole riferire gli altri nomi oltre a a quello di Delnevo. Secondo fonti di stampa gli altri sarebbero Donoue M. che dovrebbe trovarsi in europa ma non si sa dove, Gianpiero F., 35enne calabrese già partito per combattere, e Maria Giulia S., di origini di Torre del Greco e che attualmente sarebbe arruolata nell’Isis. La donna sarebbe stata iniziata alla religione di Maometto dal marito marocchino. Una storia sentimentale con l’uomo finito dopo un po’ e che l’ha portata ad innamorarsi di un uomo albanese.
Per il resto in Italia abbiamo un Ministro dell’Interno che informa gli italiani dalla trasmissione Uno Mattina:”La legge per contrastare al meglio i foreign fighter è pronta” tuona Alfano e:”intendiamo colpire chi vuole andare a combattere nei teatri di guerra, non solo i reclutatori, vogliamo imporre un maggiore controllo di polizia su queste persone ed agire anche sul web, usato da chi si radicalizza”. Dunque migliaia di uomini delle forze dell’ordine stanno per raggiungere i punti sensibili dell’Italia: istituzioni, ambasciate, consolati dei Paesi più esposti, luoghi di culto e Vaticano, sedi di giornali, tv e personalità pubbliche. Per Alfano:”il fenomeno tocca da vicino anche l’Italia, sebbene in misura minore rispetto ad altri Paesi occidentali.”
Secondo Alfano:”nessuno dei quattro foreign fighters si troverebbero in Italia.” Il ministro non è in grado di sapere se questi sono in territorio italiano. “Non abbiamo in questo preciso momento – ha aggiunto – segnali che indichino l’Italia o gli interessi italiani come esposti a specifiche ed attuali forme di rischio”.
Senza parole.
ZdO