Alla fine Marie Héléne Benedetti ce l’ha fatta. La ‘madre coraggio’, che aveva minacciato di lasciarsi morire davanti alla sede della Regione Abruzzo, ha vinto la sua battaglia e Thomas potrà curarsi.
La determinazione di Benedetti unita all’umanità dell’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, ha portato a conclusione una vicenda che pareva non conoscere fine.
“Adesso, care mamme, sapete come dovete fare per ottenere giustizia” ha detto Marie Héléne nel suo video su Facebook. “Ci vogliono – ha aggiunto – il tribunale e la minaccia”. “Mi auguro di non dover sentire mai più che una mamma, con una sentenza di tribunale in mano, debba venire a fare un gesto così becero”.
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Dunque, Thomas a partire da domani inizierà le terapie adeguate per affrontare al meglio il suo delicato caso.
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“La Asl, dopo la delibera del giudice, ci ha mandato la presa in carico in una struttura che non rispecchia assolutamente il tipo di intervento adatto per mio figlio”. Così Marie Hélène Benedetti spiegava la sua vicenda. Oggi, mentre continuava la sua protesta davanti la sede dell’assessorato alla Sanità, ha ricevuto il documento con cui vengono autorizzate le cure al piccolo Thomas presso la struttura del San Stef.Ar di Vasto.
Marie Hèléne è stata costretta, fino ad oggi, a portare Thomas a Pescara per le terapie necessarie. Il tribunale di Vasto aveva accolto la richiesta dei genitori ordinando alla Asl “di prendere in carico il minore Ninni Thomas direttamente o avvalendosi di strutture specializzate in un centro autorizzato vicino alla residenza del minore, ovverosia Vasto, con interventi riconosciuti delle Linee Guida Nazionali per l’Autismo e di eseguire trattamenti fino a quando sarà considerato necessario”. Nonostante questola situazione non era stata ancora risolta. L’assessore Verì ieri aveva garantito una risposta positiva entro le 12 di oggi. Nel pomeriggio, dunque, la soluzione.