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Caso Del Turco: è ora che la politica si riprenda la sua dignità

Caso Del Turco: è ora che la politica si riprenda la sua dignità

Il caso Del Turco sta movimentando la politica per l'atto ignobile consumato nei confronti di un uomo che ha fatto la storia d'Italia

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La buona notizia è che dopo l’indignazione di una piccola parte della stampa, il caso Del Turco verrà discusso mercoledì in Senato.

La brutta notizia è che constatiamo – ancora una volta – che la stagione forcaiola in Italia non è mai finita. I baci e abbracci di certa politica verso certa magistratura “sovversiva” ha prodotto una lunga stagione di odio e rancore. E morte. Sia chiaro: oltre ai morti veri, quelli che si sono suicidati e impiccati nella stagione di “Mani pulite” sono poca cosa (passatemi il paragone) rispetto a quello che ha generato quella stagione buia dell’Italia.

Il potere giudiziario non ha fatto altro che abbattere quello politico. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Almeno sotto quelli con un minimo di capacità di intendere e di volere. È stato sottratto il bene più prezioso: quello di decidere della vita dei cittadini, di fare politica. Da oltre 30 anni – anche per responsabilità degli eletti – la politica è il cane da riporto dell’economia. E della magistratura, appunto. E scusate se è poco in un mondo ormai globalizzato e che sta ampliando sempre più il divario tra ricchissimi e poverissimi.

Del Turco senza vitalizio. L’ultimo attacco infame a un uomo malato

Non mi capacito – e qui torno ai giorni nostri – come un manipolo di parlamentari abbia potuto firmare un atto che togliesse a un uomo in fin di vita un vitalizio. Sono abbastanza “anziano” per aver visto lo schifo di questo mondo, certo. Ma – devo dire la verità – qui andiamo oltre. Abbiamo al governo – evidentemente – passa carte dei burocrati incapaci – perdonatemi la ripetizione ma non trovo altro modo di esprimermi – inetti incapaci di intendere e di volere. Ma veramente dobbiamo essere governati da gente senz’anima che non guarda oltre una norma?

Vorrei umilmente ricordare a chi ci rappresenta che sul “caso Del Turco” le ombre – giudiziarie e politiche – sono ancora tante. Dirò di più: non sono nemmeno state affrontate perché il potere è forte ed è in grado di abbattere chiunque. E chi, in Italia, preferisce sfidarlo il potere, specie quello giudiziario? Quasi nessuno. Anche perché in tanti preferiscono andarci a braccetto.

Morto il 14 luglio

Intanto quel 14 luglio del 2008 Ottaviano Del Turco fu arrestato per via di quella “montagna di prove” fumanti che non sono state mai avvistate. Quel giorno, però, l’ex presidente della Regione Abruzzo morì. Di lì partirono carriere – giudiziarie e politiche – e fummo noi, con il nostro blog, a sottolinearlo. Non altri. Strano.

A me piace guardare al futuro però.

E oggi, mi chiedo, cosa può essere fatto per ridare dignità a Del Turco. Intanto il Capo dello Stato potrebbe aprire la strada verso la grazia. Un atto che richiederebbe una complessa procedura e il coinvolgimento del ministro Guardasigilli. L’altro atto significativo che la politica potrebbe portare a termine per ridare soprattutto dignità a se stessa potrebbe essere quello di mercoledì, quando il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che ha convocato il Consiglio di presidenza, riesaminerà riesame il caso tenendo conto di alcuni aspetti significativi.

Ricordiamolo alla presidenza quali sono questi aspetti.

Del Turco, in via definitiva, è stato condannato a 3 anni e 11 mesi per il reato di ‘‘induzione indebita a dare o promettere utilità‘’. Il reato è stato introdotto nell’ordinamento dalla legge Severino (legge n.190/2012) su sollecitazione dell’Unione europea. Lo scopo era di articolare meglio il reato della concussione senza assolvere del tutto la vittima. Tornando a Del Turco, l’ex presidente avrebbe esercitato una pressione sul suo accusatore (Angelini, boss della sanità privata abruzzese) ma con cortesia, lasciandolo libero di decidere in autonomia se pagare o meno. Attenzione: l’altro aspetto è che il reato, al momento dei fatti contestati (nel 2008) l’articolo 319-quater del c.p., non esisteva.

Dunque, Del Turco sconta una pena con effetto retroattivo. Ancora.Prima del 2012 l’‘’induzione indebita’’ o rientrava nel reato di concussione o non aveva rilievo penale. Ma Del Turco è stato assolto sia dal reato di corruzione che da quello di concussione. Il collegio di difesa dell’ex presidente ha chiesto la revisione del processo e l’udienza è prevista in aprile.

Esiste, comunque, un problema di stretta competenza dei 17 componenti del Consiglio di Presidenza del Senato. Nel 2018 fu adottata una delibera che trasformò i vitalizi degli ex parlamentari in pensione. Anche il Senato si adeguò. Del Turco ha visto la riduzione dell’assegno da 6.590 euro a 5.507 lordi mensili. Dunque, quelle somme sono diventate pensioni quando dovevano essere tagliate e vitalizi quando devono essere sospese interamente.

di Antonio Del Furbo

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