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Tutto è avvenuto in via del Quadraro alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Durante le operazioni sono state trovate  oltre trenta persone nelle otto ville. Alcuni sorpresi nel sonno. Insultati agenti e giornalisti.

Sono stati impegnati seicento agenti dalle prime ore dell’alba di oggi per lo sgombero e la confisca di otto villette del clan dei Casamonica al Quadraro, periferie est di Roma. I residenti sono stati colti all’improvviso.

“Per 10 mesi abbiamo pianificato questa operazione” ha scritto la sindaca Raggi su Facebook. Sono stati utilizzati 20 mezzi per gli abbattimenti delle villette che erano diventate il simbolo dell’illegalità e dell’impotenza di fronte alla malavita:“abbiamo cancellato soprattutto questo” ha aggiunto la Raggi. 

“L’abbattimento delle villette dei Casamonica – ha detto Salvini – è un ottimo segnale, e siamo solo all’inizio. Per i delinquenti la pacchia è finita”. 

L’intera area è stata chiusa e transennata. In una villetta alcuni esponenti del clan hanno opposto resistenza. Tutte le villette sono abusive e costruite negli anni ’90 dal clan, sgomberate negli anni successivi e poi rioccupate: un’area di ben 2mila metri quadrati.

“Stimiamo 30 giorni per terminare le operazioni di sgombero e demolizione” spiega il comandante della polizia locale di Roma Antonio Di Maggio. Gli agenti hanno iniziato a lavorare stamattina. Negli edifici erano presenti circa 35 40 residenti, alcuni minori. Fino ad non hanno opposto resistenza, se non in un paio di circostanze in cui si sono messi in stato di agitazione ma poi sono stati tranquillizzati”.  

Nelle abitazioni è stata trovata anche cocaina. 
 
Arresti e inchieste
 

L’operazione di oggi segue quella effettuata dai carabinieri al termine dell’inchiesta dell’antimafia romana. La Dda di Roma effettuò arresti a largo giro tra la CapitaleReggio Calabria e Cosenza contro il clan Casamonica. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, ha messo in risalto il ruolo centrale di Giuseppe Casamonica. I membri si occupavano del traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura e concessione illecita di finanziamenti. Coinvolto anche il pugile Domenico Spada, appartenente all’omonima famiglia di Ostia. 

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