In un precedente articolo abbiamo raccontato a quanto ammonta lo stipendio del braccio destro del premier Conte, Rocco Casalino. Oggi, a quei 169mila euro annui dell’esperto della comunicazione si aggiungono altre spese per Palazzo Chigi.
Casalino, intanto, si conferma il collaboratore meglio pagato della Presidenza del Consiglio. Il suo emolumento si compone di tre voci:
- 91.696 mila euro di “trattamento fondamentale”;
- 59.500 mila euro di “emolumento accessorio”;
- 18.360 euro di “indennità diretta di collaborazione”.
Il premier, invece, al momento risulta guadagnare la metà. Conte avendo chiesto una riduzione del 20 per cento del suo emolumento, guadagna 88mila euro per il ruolo di premier.
Quelli a chiamata diretta
Il nuovo elenco dei collaboratori assunti per chiamata diretta negli uffici di collaborazione e i cui contratti decadono con la caduta del governo, presenta tante conferme. Il numero di collaboratori è crollato rispetto al primo governo Conte, passando dai 101 nomi dello scorso luglio agli attuali 48. Due le ragioni: nel precedente esecutivo c’erano le segreterie dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini con relativi staff a Palazzo Chigi, mentre oggi non ci sono vicepremier. Inoltre Conte aveva assunto l’interim degli affari europei con relativo staff. In carico ai sottosegretari del primo governo Conte c’erano poi anche delle deleghe di peso, come quella alle pari opportunità.
Nomi dei “meglio pagati”
Dietro Rocco Casalino, il secondo posto di staffista meglio pagata lo mantiene Maria Chiara Ricciuti, vice capo ufficio stampa, con la retribuzione complessiva di 129mila euro lordi annui. Nell’ufficio stampa anche il videomaker Filippo Attili (con un aumento di 8mila euro lordi annui), il coordinatore amministrativo Carmelo Dragotta (74mila euro). Ci sono poi i collaboratori Massimo Prestia e Laura Ferrarelli (68mila euro), il responsabile dei social Dario Adamo (115mila euro) e le new entry Giuseppe Coeta (60mila euro) e Giuseppe Dia (40mila euro).
De Falco, ovvero mister 100mila euro
Dario De Falco, all’epoca capo segreteria particolare del vicepremier Di Maio (e amico di lungo corso) nel primo governo Conte, vantava uno stipendio di 100mila euro. Ora è diventato “consigliere per le questioni istituzionali” del sottosegretario Riccardo Fraccaro, con uno stipendio ancora in via di definizione.
Conferme nell’ufficio di Conte
Nell’Ufficio di Conte vengono confermati il segretario particolare Andrea Benvenuti (84mila euro), l’assistente del capo di gabinetto Giulio Bonifacino (con aumento di 3mila euro rispetto al primo governo Conte). E ancora: l’esperto Domenico Bottega (aumento di 5mila euro), l’esperto Giacomo Bracci (55mila euro, con aumento di 20mila euro), i consiglieri a titolo gratuito Gerardo Capozza, Vincenzo Cerulli Irelli, Tommaso Donati. Poi l’esperto Edoardo De Riu (33mila euro, con aumento di 7mila euro), Giulio Ginetti (25mila euro, con aumento di 5mila euro), il capo di gabinetto Alessandro Goracci. Entrano nello staff Concetta Baratta, Guglielmo Bevivino e Paolo Rametta.